Pilota morto

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Un altro pilota è morto alla Dakar 2020. Si tratta di Edwin Straver, un altro motociclista che si aggiunge alla triste lista dei decessi, quest’anno già occupata anche dal portoghese Paulo Gonçalves.

Pilota morto otto giorni dopo la caduta

Edwin Straver era caduto durante l’undicesima tappa della Dakar 2020 riportando fratture alle vertebre cervicali e subendo un arresto cardiaco di qualche minuto. Le condizioni dell’olandese di 48 anni erano subito apparse critiche, nonostante il tentativo di rianimazione. Infatti non ci sono mai stati grossi miglioramenti clinici nemmeno a seguito del trasferimento in un ospedale dell’Olanda, tant’è che già ieri circolavano notizie riguardo una condizione di morte cerebrale.

Pilota morto
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“Gli organizzatori della Dakar – come si evince dal comunicato – sono stati informati dalla famiglia che il pilota olandese Edwin Straver, caduto al km 124 della speciale numero 11 di giovedì 16 gennaio (Shubaytah – Haradh), è deceduta a causa della gravità delle lesioni riportate”.

“Il team medico a seguito dell’immediato soccorso in elicottero aveva trovato Edwin in arresto cardiaco e ha proseguito con grande sforzo la rianimazione durante il trasferimento all’ospedale di Riyadh. L’intera carovana della Dakar estende le sue sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Edwin.”

A seguito di questo evento cambia purtroppo il numero di decessi durante la competizione. A partire dal 1979 in poi si contano 31 piloti morti (la maggior parte della quale motociclisti), ma arriviamo fino a 75 se teniamo conto anche del pubblico, meccanici e personale vario.

Scopriamo Edwin Straver

Per Edwin Straver non era la prima apparizione al più famoso evento di Rally raid. Aveva già partecipato nelle due edizioni precedenti, quella del 2018 e quella del 2019. Certo, non lo si poteva considerare un esperto nel settore, ma le condizioni di gara gli erano sicuramente ben note.

Di professione ingegnere, Edwin Straver era sicuramente intenzionato a migliorare il 49° e il 30° posto nella classifica generale. Il pilota morto aveva così dichiarato:

“Tornare alla Dakar è il mio modo per difendere il titolo (della classe Original, di cui ne era detentore) ma non cambierò nulla del mio approccio. Restare fuori dai guai e portare la moto al traguardo è l’obiettivo principale. Non guarderò la classifica fino agli ultimi giorni. Una grande differenza starà nel fatto che avrò una nuova moto rispetto al 2019, una KTM, che ho preparato io stesso per conoscerla nei minimi dettagli”