Pontiac Fiero “travestita” da Ferrari F50 battuta all’asta per meno di 20 mila dollari

Pontiac Fiero "travestita" da Ferrari F50 va all'asta

Le auto replica possono essere sorprendenti. Abbiamo visto tanti esempi nel corso degli anni in cui alcuni modelli low-cost rendevano omaggio alla perfezione a vetture ben più famose e leggendarie. Un esempio potrebbe essere la splendida replica della McLaren F1 che usa come base una Porsche Boxster. Oggi, però, parliamo di una versione un po’ particolare di Ferrari F50: usa come base una Pontiac Fiero. L’annuncio dell’auto è stato pubblicato sul sito Cars and Bids con un’offerta finale di 16.670 dollari, lontano dal prezzo irraggiungibile dell’F50 originale quando capita quelle poche volte di essere battuta all’asta.

L’elenco dei dettagli mostra che la replica ha avuto una carrozzeria pesantemente modificata. Il suo telaio è stato allargato e allungato per adattarsi al kit carrozzeria in fibra di vetro ispirato alla F50 che è più grande. All’esterno, il paraurti anteriore imita la vera vettura, ma i pezzi sotto le prese anteriori sembrano troppo pronunciati.

La Pontiac Fiero che replica una F50
La Pontiac Fiero che replica una F50

Ferrari F50 con base Pontiac Fiero: come cambia rispetto all’originale

Guardando questa Pontiac Fiero di lato, possiamo notare come sia molto più alta rispetto alla vera F50. Le prese laterali appena prima delle ruote posteriori sono troppo piccole, mentre il retrotreno appare più corto di quello reale. Non ospita il V12 della leggendaria F50, ma conserva il V6 da 2,8 litri originale montato al posteriore.

La replica presenta anche una verniciatura gialla come cenno alle F50 più rare: ricordiamo che solo 31 esemplari di F50 su 349 realizzate in totale hanno quel colore chiamato Giallo Fly. Troviamo un set di cerchi realizzati da Momo da 17 pollici. Anche gli interni della Pontiac Fiero sono stati modificati per rispecchiare lo stile della F50 originale. Ottiene un set completo di emblemi e stemmi posizionati negli stessi punti di quelli della versione originale e imita la colorazione bicolore del vero modello Ferrari.

La Pontiac Fiero che replica una F50
Pontiac Fiero

Tuttavia, i componenti della Pontiac Fiero sono visibili comunque nell’abitacolo. Ad esempio, il cambio nella replica è un automatico a tre velocità invece del famoso manuale a sei velocità ad H per cui è nota l’F50. Anche se potrebbe non essere una replica perfetta di una F50, il lavoro e lo sforzo profuso in questa creazione possono comunque essere apprezzati da molti.

La storia della Ferrari F50

La Ferrari F50 è una vettura sportiva prodotta dal 1995 al 1997. È stata sviluppata per celebrare il 50º anniversario della Casa di Maranello ed è stata presentata al pubblico nel 1995 al Salone dell’Automobile di Francoforte.

La F50 è stata sviluppata come successore della F40. Il progetto è iniziato nel 1993, sotto la direzione di Paolo Martinelli, ingegnere capo della Ferrari. L’obiettivo era quello di creare un’auto che potesse offrire un’esperienza di guida simile a quella di una vettura da competizione, ma con caratteristiche stradali. La Ferrari F50 ha beneficiato dell’esperienza del costruttore italiano in Formula 1. Il motore V12 montato sulla F50 era basato sul motore V12 utilizzato sulla Ferrari 641/2, vettura di Formula 1 del 1990. La tecnologia impiegata comprendeva una distribuzione variabile elettronica delle valvole (VVA), che consentiva di migliorare l’erogazione della potenza. A proposito di potenza, il propulsore eroga 520 CV di potenza massima a 8500 giri al minuto e 471 Nm di coppia a 6500 giri al minuto. È in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 3,7 secondi e raggiunge una velocità massima di circa 325 km/h.

Il cambio è un manuale a 6 marce. Non ci sono aiuti elettronici: niente ABS, niente servosterzo, niente controllo trazione. Fondamentalmente, quindi, o la sapevi guidare o eri semplicemente fregato. Nonostante ciò, però, chi l’ha posseduta afferma che non sia effettivamente indispensabile il controllo trazione: il picco di coppia, infatti, è tutto sugli alti regimi.