Prezzi carburante: ecco in quali distributori è possibile risparmiare
La pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno aggravato notevolmente la situazione economica e la politica globale. Tutto ciò ha avuto un’importante ricaduta sui prezzi della benzina, del gasolio e del gpl. Analizzando i prezzi, possiamo notare un aumento dei prezzi del carburante del 2% a settimana da gennaio fino alla fine di febbraio del 2022. Da marzo in poi, sono aumentati in modo esponenziale. Solo nella prima settimana di marzo il prezzo alla pompa ha infatti subìto un balzo dell’8,94%. Anche usufruendo del self service, il prezzo ha superato i 2 euro al litro.
Diventa fondamentale, quindi, per gli automobilisti saper scegliere accuratamente il distributore più conveniente per fare il pieno. Altroconsumo viene in nostro soccorso: ha monitorato il prezzo del carburante per un anno (dal 29 marzo 2021 al 12 aprile 2022), confrontando l’andamento delle principali insegne lungo le strade e autostrade italiane. I dati – aggiornati periodicamente in base alle informazioni fornite dalle stesse compagnie di distribuzione del carburante – sono stati forniti dal sito dell’Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello Sviluppo economico, che pubblica quotidianamente le informazioni.
L’indagine di Altroconsumo ha coinvolto tutte le insegne di rilevanza nazionale, monitorando nel complesso i prezzi dei carburanti di 14.506 distributori della rete urbana ed extraurbana e di 455 distributori della rete autostradale. Per le 2 reti di vendita e per ogni tipo di carburante, è stato preso in esame il costo in modalità “self” ed è stato calcolato il prezzo medio a settimana per provincia e per insegna.
Prezzi carburante: le marche più economiche
Dall’indagine emerge che, per quanto riguarda le grandi insegne presenti nei centri urbani e nella rete extraurbana, i prezzi della benzina sono abbastanza allineati. Tamoil è in vetta alla classifica come lil distributore con il prezzo medio più conveniente. Al contrario, Api-Ip e Agip Eni sono quelle più care, ma comunque rientrano in una fascia di prezzo che non eccede oltre il 2% rispetto a Tamoil. Per quanto riguarda la rete autostradale, si contendono il primo posto equamente Tamoil, Q8 e Sarni Oil; segue Agip Eni, con prezzi medi superiori di circa il 4%.
Anche per i prezzi del gasolio praticati nella rete urbana ed extraurbana dalle grandi compagnie le differenze non sono elevate: in testa alla classifica troviamo Tamoil, mentre la più cara è Agip Eni (con un rincaro del 3%). Per la rete autostradale la più economica è Sarni Oil, seguita da Tamoil, Q8 ed Esso. L’insegna più cara è Agip Eni, con i prezzi medi più elevati di circa il 7%.
Dall’indagine emerge che le possibilità di risparmio per i consumatori sul gpl sono decisamente più ampie. Dal confronto tra i prezzi del gpl praticati dalle grandi insegne nei distributori della rete autostradale, la compagnia più conveniente è Q8, dove il rifornimento costa in media l’11% in meno rispetto alla più cara Api-Ip. Nonostante in autostrada gli impianti di metano da autotrazione siano decisamente meno rispetto agli altri tipi di carburante, Sarni Oil risulta quella più economica. La più cara, invece, è la Esso che costa il 12% in più.
Queste tabelle mostrano le aziende più economiche e quelle più care. Quelle che riportano come numero il “100” sono le più economiche. Più il numero è alto e più i prezzi salgono: ad esempio 105 indica un aumento del 5% del prezzo rispetto a quella più economica.
Alle pompe bianche il prezzo del carburante è il più alto
L’indagine realizzata da Altroconsumo ha preso in considerazione anche le cosiddette “pompe bianche” cioè gli oltre 4mila piccoli distributori indipendenti sparsi sul territorio nazionale, e gli impianti con brand delle catene della grande distribuzione, che sono state comprese nell’analisi dell’andamento dei prezzi. Considerando il prezzo finale alla pompa, dalla prima rilevazione di Altroconsumo (registrata il 29/3/2021) all’ultima (registrata il 12/4/2022), il metano per le auto è quello che ha subìto un aumento dei prezzi più che raddoppiato (+106%), seguito dal gpl (+30%). Gli aumenti, più contenuti, ma comunque evidenti si sono registrati per le insegne di gasolio (+23%) e quella di benzina (+12%).
Da notare in positivo i prezzi applicati dagli impianti delle catene della grande distribuzione (spicca Carrefour, dove dall’inizio dell’anno il prezzo della benzina è diminuito dell’1,2%). Invece, contrariamente a quanto si dica sul risparmio delle pompe bianche, proprio in queste ultime il prezzo di benzina e gasolio è rimasto in media più elevato di quello applicato dalle grandi compagnie.