La ricarica bidirezionale Audi per abbattere i costi: che cos’è?
Audi punta entro il 2050 ad ottenere un bilancio carbon neutral di tutte le attività del marchio. Per raggiungere questo scopo, entro il 2025 la Casa tedesca porterà sul mercato una gamma di ben 20 modelli con propulsione completamente elettrica. In questi primi mesi del 2020, le fonti rinnovabili hanno coperto il 50% del fabbisogno dell’azienda in Germania. Il problema riscontrato al momento è l’incostanza della fornitura energetica offerta da fonti come quella eolica e solare. In più, si presenta un altro problema relativo allo stoccaggio dell’energia. Il fatto che in circolazione ci siano sempre più auto elettriche, permette di considerare queste vetture come degli “accumulatori di energia” su ruote. Proprio per questo motivo, torna utile lo sviluppo della ricarica bidirezionale.
Audi, in collaborazione con il Gruppo Hager, che opera nel settore delle apparecchiature e delle soluzioni per gli edifici residenziali, commerciali ed industriali, hanno sviluppato questo sistema di ricarica. In particolare consente di abbattere i costi. Ad esempio, l’Audi e-tron potrebbe coprire il fabbisogno di una villa unifamiliare per una settimana. Dunque, perché non trasformare l’auto in un vero e proprio accumulatore mobile? In questo modo, l’auto è parte integrante della rete domestica.
Ricarica bidirezionale: usare l’auto come accumulatore
Si tratta di un’idea semplice, ma è anche geniale allo stesso tempo. La batteria ad alto voltaggio dell’auto elettrica può fungere da accumulatore mediante la wall box di casa e allo stesso tempo, fornisce energia alla casa ad esempio nelle ore serali, o quando si verifica un blackout.
Per i clienti che hanno installato nella propria casa un impianto fotovoltaico, possono ricaricare la batteria dell’auto durante il giorno, ed utilizzare tale energia nelle ore serali e notturne, quando i pannelli fotovoltaici non consentono di fornire energia elettrica all’appartamento. Dunque l’auto “restituisce” l’energia all’appartamento. Il sistema di ricarica bidirezionale prende il nome di Vehicle-To-Home (V2H).
Con questa soluzione, come già spiegato, è possibile ridurre i costi energetici. Insieme ad un accumulatore domestico, è possibile garantire un’autonomia totale, garantendo energia elettrica anche in caso di blackout. Se il concetto teorico è semplice, metterlo in pratica e svilupparne un sistema efficiente è assolutamente più complesso. Innanzitutto bisogna sviluppare tecnologie altamente versatili. L’auto utilizzata per lo sviluppo è stata la Audi e-tron. L’auto è stata alimentata tramite wall box a corrente continua con potenza massima da 12 kW e un accumulatore energetico di circa 9 kW. Se il cliente ha un piano tariffario variabile , l’auto può restituire l’energia elettrica nelle ore in cui l’elettricità costa di più.
Sistema Plug and Play
Martin Dehm, responsabile tecnico di Audi AG ha spiegato che: “Assicurare fruibilità e intuitività è un aspetto fondamentale. Per rendere la ricarica bidirezionale idonea all’utilizzo quotidiano, il cliente non deve essere obbligato ad alcuna rinuncia. Il sistema di gestione intelligente della ricarica controlla lo status della batteria, massimizzando l’efficienza della rete. L’accesso alla nuova tecnologia è quanto più semplice: il cliente connette l’auto e il resto avviene automaticamente”.
Dunque questo offre un duplice vantaggio. In primis, il cliente può alleggerire il carico sulla rete elettrica e poi ottimizza i costi, risparmiando magari anche sulla bolletta. Dunque, la direzione percorsa da Audi e dalle aziende che si proiettano nel futuro, è di integrare l’auto nella rete domestica. Con questa idea si modifica anche il concetto di automobile, non destinata più solo al trasporto delle persone, ma anche a contribuire al fabbisogno energetico della propria abitazione.