Tesla Model S a fuoco: usati 45 mila litri di acqua per spegnere l’incendio
Le auto elettriche sono sempre più al centro dell’attenzione. Da un lato vediamo i costruttori spingere sempre più su questo tipo di propulsione per ridurre le emissioni nei centri urbani, dall’altro si inizia a fare i conti con gli “effetti collaterali” se così vogliamo chiamarli. Quanto successo in Pennsylvania, infatti, ha dell’incredibile. Poco prima delle ore 11:00 locali di mattina di martedì 15 novembre, la Morris Township Volunteer Fire Company #1 ha risposto a una chiamata di emergenza sull’Interstate 80, nella Pennsylvania centrale a seguito di una Tesla Model S che ha preso fuoco. Sono passate “solo” diverse ore e dopo migliaia di litri d’acqua che sono stati riversati sulla vettura che ha appiccato l’incendio l’emergenza è finita e l’auto è stata portata fuori strada in sicurezza.
Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito nell’incidente, iniziato quando la Tesla Model S, che era stata appena portata a casa il lunedì precedente (acquistata dunque da pochi giorni), secondo WTAJ, ha colpito dei detriti lungo la strada che stava percorrendo. Secondo quanto riportato da uno degli occupanti, dopo che il detrito ha colpito la parte inferiore della Model S, l’auto ha iniziato ad emanare del fumo proprio dalla parte inferiore. L’automobilista prontamente si è fermato e tutti e tre gli occupanti, insieme al loro cane, sono scesi dall’auto senza riportare conseguenze fisiche. Per fortuna sono stati estremamente velici nel reagire, perché in una frazione di secondo la Tesla Model S ha preso fuoco, bruciando fino alle ruote.
L’incendio della Tesla Model S
Secondo i vigili del fuoco di Morris Township, le sue due autocisterne hanno rapidamente versato 4.000 galloni (15.141 litri) di acqua sull’auto, ma hanno scoperto che non era sufficiente per sedare l’incendio. Altre autocisterne sono state chiamate da altri tre vigili del fuoco e per spegnere l’incendio sono stati necessari un totale di 12.000 galloni (45.425 litri) di acqua. Parliamo di un valore molto superiore rispetto al quantitativo di acqua necessario per domare l’incendio di un’auto tradizionale: quest’ultima, infatti, richiede “solo” 500 galloni (1.893 litri). Tutti questi valori sono stati confermati dai vigili del fuoco intervenuti sul posto.
“A causa della batteria agli ioni di litio del veicolo, l’estinzione di questo incendio richiede ulteriori autocisterne poiché il veicolo continua a riaccendersi e a volte brucia ferocemente“, ha scritto su Facebook la Morris Township Volunteer Fire Company. “In totale, gli equipaggi hanno impiegato quasi due ore per applicare continuamente acqua sul veicolo poiché la batteria avrebbe iniziato a riaccendersi e a mantenere le alte temperature”.
Le Tesla non sono le uniche vetture tra i veicoli elettrici a richiedere un quantitativo extra di acqua, oltre che ad essere più lente da spegnere se prendono fuoco. Le batterie agli ioni di litio possono innescare la cosiddetta fuga termica: si tratta di un processo che può essere innescato dall’alta temperatura. Esiste una temperatura di inizio della fuga termica oltre la quale la temperatura della batteria aumenterà in modo incontrollato. La fuga termica è una reazione incontrollata che può verificarsi nelle batterie agli ioni di litio provocando un incendio che richiede un enorme sforzo per poterlo spegnere. Le ricerche, tuttavia hanno dimostrato che i veicoli elettrici hanno meno probabilità di essere coinvolti negli incendi rispetto ai veicoli a combustione interna o ibridi.
Come spegnere l’incendio sulle auto elettriche
Per spegnere l’incendio provocato da un’auto elettrica, come nel caso della Tesla Model S, sono necessari estintori particolari. Come avrete già capito, il problema più grande nel caso degli incendi è la batteria. Infatti, dal colore del fumo emesso dal veicolo è possibile capire se il pacco batterie è coinvolto nell’incendio o non ancora. Se vi è alternanza di colore grigio, che sono le parti plastiche, e colore nero, del grafene, è chiaro che la batteria si sta incendiando. Altri indizi sono anche scintille, fischi e sibili.
Qualora fosse possibile, la prima cosa da fare sarebbe quella di isolare la batteria. È importante ricordare che il veicolo rimosso dal luogo dell’incidente deve essere stoccato all’aperto, a distanza da altre auto, persone ed edifici, per almeno 72 ore: il rischio che si inneschi nuovamente la combustione è ancora elevato nelle ore successive allo spegnimento.
Tornando al discorso dell’estintore, l’austriaca Rosenbauer ha presentato alcuni mesi fa un nuovo tipo di estintore pensato espressamente per spegnere gli incendi delle batterie delle auto elettriche. Questo estintore abbatte la temperatura delle celle agli ioni di litio in fiamme arrestando così il propagarsi dell’incendio.
Il sistema, oltre che efficiente, sembra anche essere sicuro, in quanto l’attivazione richiede poco tempo. I vigili del fuoco lo posizionano in prossimità dell’auto incendiata e, dopo essersi allontanati, l’estintore può essere attivato a distanza. Rosenbauer afferma che per spegnere nel modo più rapido possibile un’auto elettrica con la batteria in fiamme basta appoggiare il nuovo estintore a fianco della vettura. Questo, almeno, se poggia ancora sulle quattro ruote. Se invece l’auto fosse ribaltata, allora l’ideale sarebbe mettere l’estintore nel bagagliaio.
Il dispositivo, attaccato a una centralina di controllo attraverso un tubo, può essere attivato da una distanza di circa otto metri. Una volta acceso infila una punta estinguente all’interno della batteria esercitando una forza di svariate tonnellate e, una volta raggiunto l’interno dell’accumulatore, inizia a sparare acqua ad alta pressione che inonda letteralmente l’interno del pacco batteria fermando la propagazione delle fiamme. Al contempo, però, è molto importante che i pompieri dall’esterno continuino a pompare acqua sulle celle che abbassa la temperatura e ferma la propagazione dell’incendio.