Toyota: occhiali in realtà aumentata sostituiranno l’head-up display, ecco i brevetti
Un recente brevetto depositato presso l’ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti da Toyota mostra come una nuova interpretazione degli occhiali per la realtà aumentata potrebbe sostituire il tradizionale display head-up. Il brevetto mostra principalmente come questo dispositivo limiterebbe parzialmente l’ingresso della luce esterna per una migliore visibilità in tutte le condizioni.
Come funziona un head-up display tradizionale?
Un display head-up (HUD) trasmette le informazioni più importanti sul parabrezza, appena sotto la visuale del guidatore. Queste informazioni includono velocità, la marcia inserita, navigazione, contenuti multimediali e altri dati importanti. Ma anche questo tipo di display ha dei difetti e limiti, molti dei quali potrebbero essere superati con un visore che sfrutta la realtà aumentata.
Durante il giorno, la luce del sole può rendere difficile visualizzare con chiarezza le informazioni mostrate su un display head-up, e questo sarebbe vero anche per un visore per la realtà aumentata. Di notte, anche gli abbaglianti di altre auto su strada potrebbero proiettare troppa luce nel cono di visibilità del guidatore. Il brevetto descrive un modo per regolare la quantità di luce esterna che viene lasciata passare nel visore. Ciò potrebbe essere ottenuto utilizzando il vetro elettrocromico, come nel caso degli occhiali a oscuramento automatico o lo specchietto retrovisore a oscuramento automatico. Se questo si dimostrerà veramente efficace, potrebbe anche servire come una sorta di sostituto delle alette parasole.
Il brevetto di Toyota nel dettaglio
Il visore di Toyota sarebbe dotato di telecamere, altoparlanti (o auricolari) e un microfono. Le telecamere verrebbero utilizzate per tracciare il movimento degli occhi e per determinare cosa sta succedendo fuori dall’auto, lavorando anche con le telecamere, il modulo GPS e i sensori dell’auto. L’auricolare potrebbe trasmettere informazioni vitali al conducente. Ad esempio, l’auto potrebbe rilevare un altro veicolo che passa l’incrocio con il semaforo rosso e avvisare il conducente. Potrebbe indicare chiaramente la segnaletica orizzontale e i limiti di velocità, potrebbe rilevare pedoni e ciclisti.
Inoltre, il sistema potrebbe aiutarti a identificare un edificio prima di passarci accanto semplicemente guardando nella sua direzione, rendendo molto più facile la navigazione in una città sconosciuta. Anche la ricerca di parcheggio può essere facilitata, oltre ad evitare pericoli, come nel caso di un attraversamento di animali sulle strade di montagna. Anche se dovessi distogliere lo sguardo dalla strada per qualche motivo, ci penserebbero le luci lampeggianti e gli avvisi acustici a segnalare eventuali pericoli.
Le possibilità di personalizzare le informazioni da visualizzare sono letteralmente infinite. E qui potrebbe nascere il primo problema: il sistema potrebbe anche includere informazioni sui media e notifiche del proprio telefono. Per garantire che lo sguardo del guidatore ritorni sulla strada il più rapidamente possibile, il sistema prevede un timer per le notifiche non essenziali. Una volta che gli occhi del guidatore si spostano, ad esempio, su una nuova notifica di un messaggio di testo (spostata nei punti periferici del cono visivo, in modo da non bloccare la visuale sulla strada), la telecamera che traccia il movimento degli occhi potrebbe registrare che è stata vista, rimuovendo l’immagine dal display una volta che l’occhio si è bloccato sull’area di notifica per un determinato periodo, sull’ordine dei decimi di secondo.
Indipendentemente dalle informazioni trasmesse al guidatore, le immagini in realtà aumentata sovrapposte non saranno definite in modo troppo solido per non limitare la visione dell’oggetto fisico reale. Sebbene i vantaggi per gli automobilisti, in particolare quelli disattenti, siano evidenti, esistono anche applicazioni più ingannevoli della tecnologia. La presenza degli auricolari integrati consente, ad esempio, ai passeggeri di vedere un film senza distrarre il guidatore. Quest’ultimo invece potrebbe voler semplicemente ascoltare della musica usando gli auricolari del proprio visore.
Naturalmente, è necessario considerare anche i rischi per la sicurezza legati all’isolamento dal rumore esterno della strada. È sempre importante poter ascoltare cosa succede nell’ambiente circostante. Tuttavia, è impossibile progettare qualcosa che sia a prova di “idiota”, quindi gli utenti che lo useranno dovranno affidarsi anche al buon senso. Se un giorno la tecnologia arrivasse a una Toyota Prius, sarebbe un’importante novità. Ma potrebbe anche sostituire il display fisico del conducente e forse anche il sistema di infotainment, allontanandoci da quella mania di avere tanti display enormi e sovradimensionati che dominano l’abitacolo delle vetture moderne. Ciò consentirebbe di risparmiare soldi, ridurre le emissioni di carbonio e mantenere rinnovata l’interfaccia di un’auto per i decenni a venire: tutto ciò che serve è un aggiornamento del software per ottenere la grafica e le funzionalità più recenti.