Veicoli aerei

    aereo

    Turbofan: il propulsore aeronautico

    I moderni aeroplani utilizzano come propulsore un Turbofan, costituito essenzialmente da una presa d’aria anteriore, una ventola, un compressore, una camera di combustione, un condotto di scarico, una turbina a gas, un ugello posteriore ed altri organi secondari, tutti racchiusi in una struttura collocata sulla fusoliera del velivolo.

    La ventola suddivide l’aria in due flussi separati:

    Il flusso caldo che attraversa tutti gli stadi del motore e il flusso freddo il quale attraversa la ventola e l’ugello (Turbofan a flussi associati ) o la sola ventola (Turbofan a flussi separati).

    ing.unitn.it

    In questi motori l’aria viene compressa attraverso un compressore e poi inviata nella camera di combustione, dove, miscelata con del combustibile, in seguito alla combustione, genera un flusso di gas caldi; tale flusso viene convogliato sulla pale della turbina, nella quale si realizza la conversione dell’energia cinetica dei gas in energia meccanica assorbita dalla turbina, necessaria alla rotazione del compressore, della ventola ed al funzionamento degli organi ausiliari mossi dal motore.

    Il salto entalpico e di pressione, allo scarico della turbina, viene convertito, attraverso l’ugello di scarico, in energia cinetica generando una piccola parte della spinta necessaria per la propulsione. La maggior parte della spinta viene prodotta dal flusso di aria fredda, accelerato, poiché forzato ad attraversare un condotto a sezione decrescente. A causa dell’enorme portata di aria elaborata, basta un piccolo incremento della velocità del flusso esterno dell’aria, perché si sviluppi una notevole spinta.

     

    Scatola nera: migliorare la sicurezza aerea

    Nonostante secondo l’Associazione Internazionale di Trasporto Aereo (IATA), un passeggero dovrebbe effettuare una media di circa 5,3 milioni di voli commerciali prima di imbattersi in un incidente, questo mezzo resta ancora il più pericoloso nell’immaginario collettivo. Tanta gente ancora ha paura di salire a bordo di un aereo, preferendo automobili o treni anche per viaggi lunghi e stancanti. Ma, come afferma ironicamente Lorenzo Pinna nel suo servizio: “Il vero rischio del volare è il viaggio in auto verso l’aeroporto!”. Infatti in tutto il mondo si attesta un incidente aereo ogni 1,6 milioni di voli. La sicurezza aerea è garantita da una serie di norme che impongono numerose operazioni di manutenzione aeronautica, severi controlli e frequenti indagini. Queste ultime sono possibili grazie all’utilizzo della cosiddetta SCATOLA NERA. Tale dispositivo è costituito da due registratori: il FLIGHT DATA RECORDER che registra i dati tecnici (altitudine, velocità, temperature, turbolenze ecc.) e il COCKPIT VOICE RECORDER che registra le conversazioni tra i piloti. Essa non solo permette di individuare le cause di un disastro aereo, ma anche di indagare guasti o manovre sbagliate all’origine di incidenti di minore entità o mancati incidenti. La scatola nera è in realtà di colore arancione per poter essere facilmente rintracciata, è progettata in maniera da resistere a condizioni estreme ed è dotata di un trasmettitore che si attiva automaticamente al contatto con l’acqua, trasmettendo segnali ad ultrasuoni fino a 30 giorni. Su un aereo commerciale in genere sono presenti due scatole nere: una nella coda e una nel muso.

    Aero X

    Aero-X: la moto volante che tutti sognano

    Sicuramente guardando Star Wars avrete sognato di sfrecciare su di un veicolo volante come quello di Luke Skywalker , oggi tutto questo è realtà.

    La Aero-X un “hovercraft in miniatura”, verrà prodotta in serie dal 2017 dall’azienda americana Aerofex (al costo di 85000 dollari), che con questo prodotto , dopo il conseguimento di una specifica patente, garantirebbe il trasporto di due persone (capacità di carico massima 140 kg) a 3 metri di altezza , su suolo o acqua, alla velocità di 72 km/h.

    uncrate.com

    Il velivolo con un peso di 365 kg ,lungo 4,5 metri, e largo 2,1 presenta una struttura composita in fibra di carbonio ed è spinto da un motore a benzina con tre rotori da 240 CV (due per sollevarsi e uno per procedere in avanti), sfruttando due grandi eliche orizzontali in fibra di carbonio (una davanti e l’altra sul retro) riesce a funzionare (in condizioni di pieno carico) ininterrottamente per 1 ora e 15 minuti.

     

    Vuoi leggere i nostri articoli senza pubblicità?

    Sostieni il nostro progetto e avrai la possibilità di: