Visura della targa: cos’è e come si fa
Per circolare su strada, i veicoli devono essere muniti di targa (una davanti e una sul retro), ai sensi del comma 1 dell’articolo 100 del Codice della Strada. Essa riporta i dati di immatricolazione del veicolo, ossia un codice alfanumerico che consente di associare in maniera univoca ciascun mezzo alla relativa immatricolazione. Attualmente, le targhe dei veicoli registrati in uno dei paesi membri dell’Unione Europea utilizzano il cosiddetto ‘formato europeo’, adottato a partire dai primi anni Novanta. Questi ha progressivamente sostituito le preesistenti targhe ‘provinciali’, ossia caratterizzate dall’indicazione della provincia (tramite una sigla) dove era stato immatricolato il veicolo.
Più in generale, la targa è un elemento prezioso, in quanto consente di risalire alla maggior parte dei dati identificativi del veicolo. Ciò è possibile tramite una ricerca d’archivio all’interno del PRA (acronimo di Pubblico Registro Automobilistico) che prende il nome di visura. Di seguito, vediamo in cosa consiste e quali sono le modalità per ottenerla.
Cos’è una visura al PRA
Una visura, di qualsiasi tipo, non è altro che una ricerca di informazioni all’interno di un archivio (generalmente pubblico). Per estensione, con lo stesso termine si è soliti identificare anche il documento tecnico riepilogativo contenente le informazioni ottenute mediante la procedura di ricerca. Nel caso delle visure su targa, l’archivio di riferimento è il Pubblico Registro Automobilistico tenuto dall’ACI, l’Automobile Club d’Italia.
Come si fa
Per ottenere una visura al PRA è sufficiente conoscere il numero di targa del veicolo. Chi è in possesso di tale informazione può richiedere ed ottenere la visura, per via telematica, tramite l’ACI. In particolare, chiunque abbia interesse o necessità di effettuare una procedura di questo tipo può utilizzare il servizio a pagamento Visurnet o, in alternativa, l’applicazione ACI Space (anche in tal è necessario pagare il costo del servizio). In aggiunta, è possibile rivolgersi alle delegazioni ACI, alle agenzie di pratiche auto in possesso di opportuna autorizzazione oppure ai portali specializzati in visure online. Il costo del servizio erogato include anche le spese di intermediazione. Le stesse procedure possono essere implementate anche a partire dal numero di telaio, nel caso in cui le targhe originali siano andate perdute.
A cosa serve
In linea di principio, la visura della targa serve anzitutto a raccogliere informazioni salienti relative ad un dato veicolo. Come si legge sull’approfondimento del sito specializzato Ivisura, una visura al PRA può risultare particolarmente utile nell’ambito di una compravendita tra privati. Quando si acquista un veicolo (auto o moto che sia) senza rivolgersi ad un concessionario, i rischi sono maggiori. Di conseguenza, l’acquirente deve tutelare al meglio i propri interesse accertandosi che il veicolo che sta per acquistare sia in regola dal punto di vista amministrativo. Tramite visura, infatti, è possibile verificare se sul mezzo vi siano gravami di vario genere come, ad esempio, un fermo amministrativo, un pignoramento o una denuncia per furto. Se dalla ricerca d’archivio dovessero emergere queste o altre anomalie – specie se non segnalate dal venditore – il compratore potrebbe rivedere o ritirare la propria offerta, o chiedere al proprietario di risolverle prima di riprendere le contrattazioni.
Le informazioni riportate nella visura
Dalla visura al PRA è possibile ottenere una gran quantità di informazioni relative al veicolo oggetto della verifica. In particolare, vengono riportati i dati tecnici del mezzo, ossia la marca, il modello, il numero di telaio, la cilindrata, il tipo di alimentazione del motore (benzina, diesel o altro), la potenza massima, l’uso e la categoria ambientale. A questi si aggiungono gli estremi di identificazione del proprietario (nome, cognome, indirizzo, luogo e data di nascita, residenza, codice fiscale, partita IVA o ragione sociale) e, come detto, la segnalazione di eventuali gravami.