Il Tourist Trophy si corre sull’isola di Man(mar d’Irlanda). Purtroppo l’edizione 2020 che si doveva disputare dal 31 maggio al 13 giugno è stata annullata a causa dell’emergenza COVID19. E’ comunque prevista l’edizione virtuale, che prenderà il via dal 6 al 13 giugno suddivisa in quattro gare virtuali che compongono l’evento, tutte svolte sul gioco TT Isle of Man: Ride on The Edge 2. Al via ci saranno 8 piloti, affiancati da altrettanti specialisti degli e-sport, che verranno divisi in squadre che si sfideranno durante tutta la settimana. La finale si svolgerà il 12 giugno alle 20:15. Inoltre, gli organizzatori del TT hanno previsto tanti contenuti extra disponibili sul sito ufficiale, come documentari, interviste, film e approfondimenti tecnici. Tutti totalmente gratuiti.
E’ una competizione motociclistica che si effettua ogni anno, ormai da più di un secolo. Si gareggia sul circuito cittadino denominato Mountain Circuit. Il tracciato conta più di 200 curve e misura 37,73 miglia che equivalgono a 60,720 Km anche se, per tradizione, vengono dichiarati 60,606 Km (entrambi i numeri sono palindromi e quest’ultimo contiene tre volte il numero 6). I piloti percorrono centri abitati districandosi tra marciapiedi, muretti, steccati, pali della luce, tombini e salti ad alta velocità. A complicare ulteriormente le cose, oltre a tratti montuosi, pianeggianti e costieri caratterizzati da un manto stradale irregolare, ci sono anche le condizioni meteorologiche, le quali possono variare da punto a punto, cosa che rende la corsa ancora più imprevedibile.
Il Tourist Trophy sull’isola di Man, è sicuramente il circuito più adrenalinico del panorama sportivo motociclistico mondiale, dove un solo errore potrebbe risultare fatale. Ma è una tappa obbligata per i motociclisti più audaci, forse incoscienti ma sicuramente sprezzanti del pericolo. Tutti i Centauri sognano di fare questo percorso almeno una volta nella vita.
La Auto-Cycle Union (equivalente britannica della FIM italiana) organizza la prima gara motociclistica del Tourist Trophy sull’isola di Man nel 1907. Inizialmente il tracciato è il ”St. John’s Short Course” più corto di quello attuale. A questa competizione possono partecipare solo le ”moto da turismo” (in inglese touring motorcycles), ovvero quelle motociclette che derivano strettamente da quelle prodotte in serie e disponibili per il pubblico. Il nome originario era ”Auto-Cycle Tourist Trophy”, oggi chiamato semplicemente Tourist Trophy o TT.
Dal 1911 si corre sul Mountain Circuit, e prevedeva inizialmente due categorie. La Junior TT ,riservata alle monocilindriche da 300 cc e alle bicilindriche fino a 340 cc. La Senior TT , riservata a monocilindriche fino a 500 cc e alle bicilindriche fino a 585 cc.
A partire dagli anni 70 i Team e i piloti iniziano a boicottare la gara poiché ritenuta troppo pericolosa. L’isola di Man rimane comunque una tappa fissa del Motomondiale fino al 1976. L’anno successivo nasce il Campionato del Mondo Formula TT, dedicato alle derivate di serie. Per ridurne la pericolosità, gli organizzatori limitarono le cilindrate massime da 1000cc a 750cc. Le moto rimangono comunque più potenti di quelle che correvano nel Motomondiale.
Negli anni ’80 l’interesse verso questo campionato cresce così tanto, che il calendario si allarga ad altre tappe, comprendendo circuiti quali Ulster, Assen, Kouvola, Imatra, Brno, Donington, Montjuïc, Pergusa, Sugo, Zolder, Hockenheim, Hungaroring e Misano Adriatico. Nel 1988 nasce il Campionato Mondiale di Superbike, e il suo successo decreta nel 1990 la fine per la Formula TT. Da quell’anno in poi, il Tourist Trophy viene considerato come un Evento a se stante, poiché non legato a nessun tipo di campionato.
L’evento dura in totale 2 settimane. Consiste in una gara a cronometro. La prima settimana è dedicata alle prove. Siccome si tratta di strade normalmente aperte al traffico il programma prevede che esse si svolgano al mattino presto oppure nel tardo pomeriggio, questo per creare il minor disturbo possibile al traffico dell’isola. Infatti, le prove, sono sempre molto affollate sia dai piloti esperti che dai newcomers (ossia chi partecipa per la prima volta). Per renderli riconoscibili ai piloti più esperti, essi vengono dotati di un pettorale arancione. Inoltre godono di un bonus di 90 secondi oltre il tempo massimo ammesso per le qualificazioni, ma se si qualificano senza ricorrere a questo supplemento hanno diritto a non indossare il pettorale perché considerati abbastanza esperti. Durante le prove i piloti prendono il via a due alla volta, ogni coppia a distanza di 10 secondi l’una dall’altra.
La seconda settimana è dedicata alla competizione vera e propria. Le gare si svolgono a giorni alterni, per effettuare eventuali recuperi causati dal mal tempo. Ciascuna di esse, consiste in una prova a tempo effettuata singolarmente da ciascun pilota iscritto, con un intervallo di 10 secondi l’uno dall’altro. Quindi ogni pilota deve percorrere nel minor tempo possibile i circa 60 chilometri del circuito, per un numero di giri variabile in base alla categoria. Questo fa si che la classifica venga stilata solo alla fine della gara. Infatti, molti piloti hanno dovuto attendere sino a che l’ultimo concorrente non avesse tagliato il traguardo per conoscere la loro effettiva posizione nella classifica ufficiale, anche perché nella formazione della griglia di partenza non si tiene conto dei tempi conseguiti in prova ma si segue un ordinamento casuale.
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