Automotive

Virtual Mirror di Audi e-tron: la macchina di serie senza specchietti retrovisori

La tecnologia avanza costantemente, a volte con piccole innovazioni, spesso invece facendo passi da gigante. Tuttavia non sempre rispetta le richieste del mercato e la comodità dei clienti: questo potrebbe essere il caso del sistema Virtual Mirror realizzato da Audi ed equipaggiato sulla e-tron uscita qualche mese fa.

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Audi e-tron senza specchietti

Non si tratta di una versione particolare o di qualcosa di irraggiungibile. Certo, il sistema Virtual Mirror, ossia gli specchietti retrovisivi esterni virtuali, non è sicuramente gratuito: un optional da ben 2200 € che però non stona nemmeno più di tanto su un veicolo il cui allestimento base supera comunque i 70000 €.

Posti esternamente, gli “specchietti” sono più piccoli, migliorano l’aerodinamica del veicolo e ne riducono i fruscii rumorosi alle alte velocità. Tuttavia, una forma più simile ad un profilo alare e meno spigolosa avrebbe sicuramente contribuito a ridurre ulteriormente il Cx, quindi parzialmente anche i consumi. Di fatto non si tratta di specchietti, ma di piccole strutture su cui sono montate delle videocamere con riprese in alta definizione e delle strisce a led per le frecce con ingombro più contenuto.

Il sistema Virtual Mirror internamente presenta un display situato sopra la maniglia per la portiera che proietta le immagini catturate dalla camera. Il display è touchscreen e permette regolazioni per spostare l’inquadratura a destra, a sinistra o un reset generale che riporta entrambe le visualizzazioni nell’inquadratura centrale di partenza.

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Alcune impostazioni più specifiche consentono di modificare la luminosità o di adattarsi automaticamente alla condizione di guida. In particolare, in autostrada, le videocamere si adattano con uno zoom della ripresa per riprodurre al meglio la percezione della grandezza reale, quindi dell’effettiva distanza degli altri mezzi, a volte resa poco chiara dell’elevata velocità.
In caso di svolte e cambi di direzione, con indicatori luminosi azionati, si crea una vista grandangolo per ottimizzare la vista di quello specifico lato.

E’ davvero utile il Virtual Mirror?

Qualche problema col Virtual Mirror nasce già in fase di parcheggio. Per esempio, vicino ad un marciapiede, è possibile agire sulla regolazione del display interno per abbassarlo adeguatamente -seppur non agevolmente- ma test di chi l’ha provata rilevano comunque difficoltà nel vedere correttamente la ruota, mettendo a rischio il cerchio.
Con la visione a 360° esterna è più facile prendere le misure, soprattutto per quelle zone non facilmente osservabili, però va anche ricordato che si tratta di una riproduzione virtuale e che potrebbe presentare una tolleranza anche di qualche centimetro.

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Risulta anche una soluzione pessima in immissione stradale: per un controllo completo spesso è necessario muoversi col corpo per osservare tutti gli angoli nello specchietto più nascosti. D’altra parte, con un display fisso, questa possibilità viene meno, costringendo spesso l’autista a voltarsi completamente per svolgere la manovra con sicurezza.

Ad ogni modo la tecnologia implementata da Audi per la e-tron senza specchietti è di alta qualità. Uno schermo OLED che riproduce fedelmente i colori, un nero reale con una taratura al buio ottima. La videocamera in alta definizione non crea problemi alla vista se non un leggero fastidio dovuto alla diversa distanza focale (diversi metri per la guida, qualche centimetro per i display). Con pioggia e con tempo umido la videocamera non risalta particolari criticità e con ogni probabilità non rischia nemmeno l’appannamento dovuto a sbalzi termici.

Come ottimizzare il Virtual Mirror?

Dati i problemi di praticità e di sicurezza sembrerebbe una tecnologia un po’ fine a se stessa. In generale un buon lavoro per gli aggiornamenti apportati ma poca utilità pratica. Tuttavia un sistema del genere, che sfrutta videocamere esterne per riprodurre le immagini all’interno dell’abitacolo, potrebbe rivelarsi utile in altre situazioni. Prima fra tutte la necessità di ridurre al minimo gli angoli ciechi, spesso co-responsabili di alcuni incidenti stradali. L’idea, già in fase di studio da più aziende, è quella di sfruttare i montanti anteriori per proiettare quello che si vedrebbe esternamente, aumentando in questo modo la visibilità complessiva.