Il 3 Novembre è stato il primo giorno in cui è stato possibile richiedere il rimborso del bonus mobilità 2020. Ma come facilmente prevedibile, non tutto è andato secondo i piani.
Infatti come per ogni aspetto informatico dell’amministrazione pubblica anche per la richiesta del bonus mobilità 2020 ci sono stati numerosi report di problemi.
Le misure, i fondi e l’utilità delle misure stanziate. Anche le normative e limitazioni per accedere al bonus mobilità 2020. Come accedere al bonus per acquisti già fatti e per il buono del ministero.
Dopo rinvii e incertezze normative, si è giunti al primo giorno per effettuare le richieste di rimborso per l’acquisto di biciclette e mezzi last-mile.
Nel tentativo di ridurre le emissioni di inquinanti e incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, il governo ha creato il bonus mobilità 2020.
Tale bonus può essere utilizzato per acquistare biciclette, anche a pedalata assistita, e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (monopattini, hoverboard ecc.).
Si può richiedere anche per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture. Si avrà diritto al rimborso del 60% del prezzo d’acquisto, fino ad un massimo di 500€. La prima fase ha dato la possibilità ai cittadini di acquistare direttamente il mezzo e poi ricevere il bonus tramite bonifico. Nella seconda fase sarà invece possibile richiedere un buono da presentare ai commercianti aderenti. Pagando solamente il 40%, lasciando che lo stato eroghi poi il bonus direttamente al negoziante. Entrambe le richieste bisognerà effettuarle tramite il sito del ministero dell’ambiente. Come facilmente prevedibile i report del sito in avaria sono stati molti, specialmente nelle fasi iniziali.
Così come in altri numerosi casi l’imponente flusso iniziale di richieste ha creato ogni genere di problematica ai server del ministero, che si sono rivelati non all’altezza del compito.
L’utilità di tale misura verrà misurata nei prossimi mesi, certo è evidente l’ironia di un bonus per la mobilità mentre il paese è sull’orlo di un nuovo lockdown. L’iniziativa punta alla riduzione di inquinamento nei grandi centri. Per tale ragione il bonus potrà essere richiesto solamente dai residenti nei capoluoghi di regione, nei capoluoghi di provincia, nei comuni con popolazione superiore a 50’000 abitanti e nei comuni delle città metropolitane.
Per ulteriori informazioni si consiglia sempre di visitare i siti ufficiali del ministero.
Certamente si spera che tale dispendio di denaro, specialmente in un periodo storico grave quanto questo, produrrà stupefacenti risultati. Non è assicurato che tale differenza sia immediata, specialmente in un periodo in cui il telelavoro o lo Smart-working limita fortemente il pendolarismo.
È assolutamente lodevole però la preoccupazione dello stato verso la salute dei cittadini. Sperando che tale bonus mobilità 2020 garantisca un aumento dell’attività fisica personale all’aperto.
È stato più volte,invece, messo in dubbio che tale denaro rientri nell’indotto nazionale, dal momento che la stragrande maggioranza di tali mezzi è prodotto all’estero. Tali dubbi sono certamente ragionevoli, specialmente considerando che ancora una volta sono le grandi catene ad attirare maggiori clienti, anche grazie all’inventario maggiore, che i piccoli commercianti non possono avere.