L’azienda automobilistica cinese NIO ha presentato lo scorso 9 gennaio la nuova berlina di punta della propria gamma, la ET7. Si tratta ovviamente di una vettura a propulsione elettrica, lussuosa e prestazionale, dotata di tutte le carte in regola per contendere alla statunitense Tesla lo scettro di regina delle auto elettriche di fascia alta sul mercato interno a partire dal lancio previsto a inizio 2022.
Sono molte le caratteristiche degne di nota della nuova ammiraglia di NIO, ma a saltare all’occhio è una in particolare. Il quarto modello nella breve storia della Casa sarà infatti disponibile con una batteria allo stato solido in grado di estendere l’autonomia con una sola carica sin oltre la fatidica soglia dei 1000km.
Il recente annuncio della ET7 ha portato il nome di NIO alla ribalta internazionale. Anche se la Casa di Shanghai era già nota nel settore grazie alla propria diffusione globale, con uffici in California, Regno Unito e Germania oltre a diverse sedi in madrepatria; alla partecipazione al campionato di Formula E per monoposto elettriche; e anche al record sul giro ottenuto nel 2017 sul mitico circuito tedesco del Nurburgring, con la EP9 da oltre 1300CV di potenza.
La nuova berlina si colloca senza mezzi termini al vertice dell’offerta di NIO per il mercato interno. È un’ammiraglia di oltre 5m di lunghezza e quasi 2m di larghezza dalle linee eleganti e futuristiche, che evidenziano una particolare cura riservata all’aerodinamica, fondamentale per raggiungere alti livelli di efficienza.
Esempi ne siano il disegno dei cerchi, la linea discendente del padiglione o l’angolo del diffusore posteriore: tutte soluzioni “da manuale” necessarie per raggiungere un ottimo coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) di 0.23, in linea con le migliori concorrenti.
Nessun compromesso anche dal punto di vista della dotazione di bordo. Un enorme tetto panoramico rende luminoso l’interno, dove sedili dotati di ogni tipo di comfort accolgono gli occupanti. Sul cruscotto troneggiano due schermi di grandi dimensioni votati l’uno alla strumentazione, l’altro al sistema di infotelematica. Quest’ultimo è fornito di ben 23 altoparlanti dislocati nell’abitacolo e dispone di un assistente vocale chiamato Nomi.
All’avanguardia il corredo tecnologico, vero punto focale nell’inquadramento di questo prodotto così rilevante per la Casa. Sospensioni ad aria controllate elettronicamente e guida assistita di livello 3 (quindi semi-autonoma) attraverso ben undici videocamere, cinque radar, dodici sensori a ultrasuoni, due unità GPS e un sensore LiDAR controllati da un “cervello elettronico” proprietario battezzato Adam che sfrutta quattro unità di calcolo NVIDIA Drive Orin.
In ultimo, ma non certo per importanza, l’impianto propulsivo: due motori – a magneti permanenti all’anteriore, a induzione al posteriore – realizzano un sistema di trazione integrale e sono in grado di erogare sino a 650CV e 850Nm. Il che si traduce nella possibilità di raggiungere i 100km/h da fermo in meno di 4 secondi.
Tre le varianti per quanto riguarda la batteria: 70kWh, che consente di coprire circa 500km con una singola carica; 100kWh, con l’autonomia che sale sino a oltre 700km; e infine – ciliegina sulla torta – 150kWh e più di 1000km. Quest’ultima opzione ha attirato le attenzioni di tutti, dato che si tratterà di una batteria allo stato solido: la prima di questo genere ad arrivare sul mercato.
Le batterie allo stato solido hanno acquisito una rilevanza sempre maggiore negli ultimi anni, venendo di fatto considerate necessarie ai fini di un’affermazione definitiva della mobilità elettrica a livello globale. Caratteristiche distintive di questa tecnologia sono una densità energetica superiore rispetto alle batterie agli ioni di litio, maggior sicurezza grazie al ridotto rischio di incendio, tempi di ricarica ridotti. Tutti aspetti cruciali per rendere i veicoli elettrici davvero in grado di offrire un’esperienza d’uso soddisfacente.
NIO cita una densità energetica di 360 Wh/Kg per la propria batteria allo stato solido, un dato decisamente interessante se confrontato con i circa 200Wh/Kg delle unità attualmente proposte. Nessuna indicazione è stata invece fornita per quanto concerne i tempi di ricarica, limitandosi a dichiarare una efficienza di ricarica superiore e una buona durata nel tempo. Un quadro prestazionale piuttosto vago, il che è comprensibile considerando che il lancio della nuova tecnologia non avverrà prima dell’ultimo trimestre del 2022.
Un obiettivo, quello delle tempistiche di entrata in produzione, comunque molto ambizioso: nessun altro costruttore si è ancora sbilanciato in questo senso. Si contano sulle dita di una mano le realtà a livello globale che siano in possesso di competenze e tecnologie nel campo degli elettroliti allo stato solido applicati ai veicoli: i nomi più noti sono quelli di QuantumScape – start-up statunitense con cui Volkswagen collabora sin dal 2012 – e delle cinesi CATL e Prologium.
Su quale sia il fornitore di NIO ci sono state numerose speculazioni, data l’assenza di informazioni ufficiali, ma secondo alcuni si potrebbe trattare di Solid State Lion, semisconosciuta realtà cinese già accreditata di numerosi brevetti in questo campo;. Altri ritengono invece favorita Prologium, con cui NIO già collabora e che ha indicato proprio il 2022 come possibile data di messa in produzione della propria tecnologia.
Il CEO della Casa di Shanghai, pur senza sbilanciarsi, ha rivelato trattarsi di una azienda “leader di mercato”; definizione che secondo alcuni osservatori renderebbe più probabile si tratti di CATL, che produce più batterie di chiunque altro al mondo da oramai diversi anni.
Le scelte operate da NIO per la ET7 tradiscono il malcelato obiettivo di sfidare Tesla per la supremazia nella fascia premium del mercato interno. È proprio nelle aree di eccellenza dell’azienda californiana che si sono infatti concentrati gli sforzi mirati a rendere la nuova ammiraglia una degna rivale dei prodotti americani.
In primis, gli ADAS (Advanced Driver Assistance Systems): i sistemi di Tesla offrono una esperienza di livello 3 già da anni e hanno contribuito ad accrescere la notorietà della Casa facendone parlare. In positivo, grazie a un livello di autonomia nel controllo del veicolo che inizialmente non aveva rivali. E anche in negativo, a causa del suo abuso da parte di molti utenti e di alcune problematiche di funzionamento emerse nel corso del tempo.
Ebbene, ora NIO si propone di spingersi oltre con il proprio NAD (Nio Autonomous Driving), e lo fa tramite scelte tecnologiche differenti: su tutte, l’utilizzo di un dispositivo LiDAR, basato sulla riflessione laser. Un tipo di hardware che i rivali USA non utilizzano, limitandosi alle telecamere che pure non mancano sulla ET7.
Altro terreno di confronto sono le prestazioni: le vetture a marchio Tesla sono sempre state caratterizzate da potenze elevate e ottimi livelli di efficienza e autonomia rispetto alla concorrenza. La nuova berlina di NIO punta a eccellere anche in questo campo, con doti velocistiche degne di nota unite a percorrenze elevate; e lo fa, ancora una volta, operando scelte differenti dalla rivale occidentale: motori più tradizionali rispetto agli IPM-SynRM di cui sono dotati i più recenti modelli di Musk e focus sulle già menzionate batterie di nuova generazione.
Infine, un dettaglio non certo trascurabile: il prezzo di attacco a cui la ET7 verrà proposta in Cina (448,000 Yuan, l’equivalente di circa 57 mila euro) è allineato a quello della Model S. Eppure anche in questo campo NIO punta a diversificarsi, con l’auto che può essere acquistata a un prezzo inferiore scegliendo di noleggiare la batteria invece di acquistarla. Una possibilità, offerta anche da altri Costruttori, che in questo caso risulta particolarmente invitante: l’azienda cinese offre infatti ai propri clienti la possibilità di effettuare un upgrade a una diversa batteria in qualunque momento.
In quest’ottica, la scelta di NIO di rendere tutti i propri modelli compatibili con la sostituzione rapida della batteria, una strada che peraltro Tesla ha dapprima promesso e poi abbandonato, appare quantomai sensata.
A cura di Andrea Giovanelli