Quando meno te l’aspetti, Ferrari sforna una nuova auto che fa subito parlare di sé. Ecco la Ferrari 296 GTB, l’ultima berlinetta due posti con motore centrale, presentata tramite un evento online in diretta sugli account social del Cavallino. Con quest’auto, ai ben più voluminosi V12 e V8, si fa spazio il “fratellino” V6 da 663 cv 120° accoppiato a un motore elettrico in grado di erogare ulteriori 122 kW (l’equivalente di 167 cv). Si tratta del primo 6 cilindri installato su una Ferrari stradale. Il nome 296 GTB unisce la cilindrata totale (2992 litri) e il numero di cilindri. La sigla GTB, poi, dà quel tocco di immortale e leggendario ad un marchio conosciuto e stimato in tutto il mondo. La primissima Ferrari V6 presentava un’architettura a 65° e debuttava sulla monoposto Dino 156 F2 da 1500 cc del 1957.
Il design della Ferrari 296 GTB nasce dalla volontà del Centro Stile Ferrari di ridefinire l’identità della berlinetta a due posti con motore centrale conferendole una linea estremamente compatta dal look originale e moderno. Grazie al passo corto, la 296 GTB è infatti la berlinetta più compatta uscita da Maranello nell’ultimo decennio. La configurazione tipica della berlinetta fastback è stata abbandonata a favore di un’architettura dell’abitacolo che visivamente risulta possente occupando letteralmente meno spazio. L’effetto del passo corto e la composizione di elementi, come i passaruota muscolosi, il parabrezza a visiera, i robusti archi e un nuovo lunotto verticale danno vita ad una silhouette originale, che la rende inconfondibile quando viene vista per strada.
Le sue forme pulite esaltano il carattere sportivo senza compromessi della Ferrari 296 GTB, rendendola degna erede di una filosofia che può essere ricondotta alle radici stesse della tradizione a Maranello. Lo stile deriva dalle Ferrari degli anni ’60, che hanno fatto della semplicità e della funzionalità il loro punto di forza. La 250 LM del 1963, in particolare, ha fornito ispirazione ai designer attraverso elementi come l’aspetto sinuoso e scolpito della carrozzeria, il design del montante B, e la coda Kamm delicatamente proporzionata.
Uno degli aspetti più riconoscibili del design della 296 GTB è il suo abitacolo, che ha un parabrezza a visiera che avvolge i finestrini laterali. Già adottato su diverse Ferrari in edizione limitata, tra cui la J50, e pezzi unici, come la P80/C, questo tema ha ormai raggiunto la sua massima espressione su una vettura stradale. Il tema avvolgente nella parte anteriore si collega organicamente al tema degli archi nella parte posteriore, insieme a una copertura del motore trasparente che mette in mostra il motore.
L’estetica e le prestazioni della Ferrari 296 GTB sono immediatamente evidenti al primo sguardo dell’auto dai tre quarti posteriori. Il potente rapporto tra corpo e abitacolo è enfatizzato dalla linea di taglio del tetto, dalla conformazione degli archi e dalla muscolosità dei passaruota. Il risultato è un’auto molto compatta in cui l’abitacolo è visivamente inserito nei volumi circostanti.
La Ferrari 296 GTB rivela tutta la sua eleganza se guardata lateralmente. Il volume cilindrico delle prese d’aria dà origine alla sporgenza del muscoloso passaruota. I volumi anteriori della 296 GTB sono puri, puliti ed estremamente compatti, un risultato che ha richiesto una meticolosa affinatura della geometria delle superfici. Rispetto ai precedenti modelli V8 con motore posteriore centrale, la parte anteriore della Ferrari 296 GTB è molto più rastremata. Vista dall’alto, la cresta dell’ala anteriore delinea l’intero perimetro della parte anteriore della vettura, creando un tema stilistico che divide con eleganza le funzioni dei gruppi ottici.
I fari traggono ispirazione dai fari “a forma di lacrima” del passato. Sulla 296 GTB, questo tema stilistico è interpretato attraverso due “lacrime carenate” che sono incastonate nella parte anteriore della vettura come gioielli. Il tema stilistico della singola griglia centrale è stato rivisitato riducendo l’altezza della griglia stessa. Il risultato è una forma a bilanciere che allude alla presenza dei due grossi radiatori. Nella parte centrale c’è un’ala sospesa compatta, che ricorda le soluzioni adottate in F1.
La superficie superiore della coda ultramoderna è dominata da un imponente contrafforte volante. Alla sua base, incorpora la copertura del vano motore che ha una superficie in vetro unica e tridimensionale. La parte centrale è caratterizzata da un suggestivo elemento in tinta con la carrozzeria che richiama un tema stilistico caro a Maranello e riconducibile alle iconiche Ferrari Testarossa e F355 GTB.
L’altra caratteristica stilistica del retrotreno della 296 GTB è la coda Kamm, una superficie ricavata da un volume solido, che sottolinea i volumi compatti della vettura. La parte superiore della coda incorpora anche un elemento orizzontale che ingloba le luci posteriori e lo spoiler retrattile integrato. Con le luci spente, una sottile linea nera corre orizzontalmente per l’intera larghezza della parte posteriore. Quando le luci posteriori sono accese, due strisce luminose appaiono su entrambe le estremità della parte posteriore. I designer hanno scelto di reinterpretare le tradizionali doppie luci posteriori rotonde incorporando le altre funzioni luminose in due rientranze semicircolari nella superficie posteriore sotto le luci di posizione.
La Ferrari 296 GTB è dotata di un unico terminale di scarico centrale: un tocco moderno. Il design dello scarico completa la parte inferiore del profilo del centro del paraurti, che si estende verso l’alto fino ai fanali posteriori alle due estremità. L’ala centrale è stivata nella carrozzeria tra i fanali posteriori e completa il design. Questa soluzione integrata è il perfetto connubio tra funzionalità, tecnologia e design, garantendo che le prestazioni aerodinamiche richieste vengano fornite senza rovinare la purezza del design.
La 296 GTB sfoggia nuovi cerchi in lega con design a doppie razze che accentua l’effetto scultoreo della forma a stella. Ci sono anche ruote forgiate specifiche a cinque razze in cui l’effetto è evidenziato da una finitura diamantata. Ognuna delle cinque razze principali è gemellata con un secondo elemento dinamico e curvo, creando tra loro una feritoia che migliora l’estrazione dell’aria dal passaruota. C’è anche l’opzione dei cerchi in fibra di carbonio, che sono più leggeri di 8 kg rispetto alla loro controparte forgiata e stabilisce un nuovo standard di prestazioni.
L’abitacolo della Ferrari 296 GTB è stato sviluppato attorno al nuovo concetto di interfaccia interamente digitale che ha debuttato per la prima volta sulla SF90 Stradale. Questa disposizione degli interni attinge alla coerenza stilistica di quest’ultima per le sue forme. Mentre con la SF90 Stradale i progettisti hanno voluto evidenziare la presenza della tecnologia avanzata e sottolineare una netta rottura con il passato, nel caso della 296 GTB, l’idea era quella di vestire quella tecnologia in modo sofisticato. Il risultato è una connotazione pura e minimalista caratterizzata da un’eleganza che, a livello estetico, rispecchia perfettamente il design degli esterni.
A motore spento, la strumentazione di bordo è completamente nera, esaltando l’aspetto minimalista dell’abitacolo. L’esclusivo rivestimento in pelle italiana dei sedili e delle finiture è ulteriormente valorizzato dai nobili materiali tecnici utilizzati sui componenti funzionali. Una volta toccato il pulsante capacitivo ‘Start Engine‘, tutti i componenti prendono gradualmente vita e la 296 GTB rivela la sua gloria tecnologica sotto forma di un’interfaccia eccezionalmente moderna, ergonomica e completamente digitale.
Il quadro strumenti principale è incastonato in una profonda fessura scavata nel rivestimento del cruscotto, a sua volta caratterizzato da una superficie volutamente pulita e tesa. Da questa soluzione stilistica emergono il volante e il quadro strumenti supportati da due supporti strutturali a vista, che si rastremano senza soluzione di continuità nella plancia. Il lato passeggero è molto minimalista con il display lato passeggero standard, che consente loro di vivere l’esperienza di guida con maggior partecipazione, quasi un copilota. I prossimi aspetti che saranno analizzati con i prossimi articoli saranno il motore e l’aerodinamica.