Quando bisogna produrre un’auto non basta più realizzare un prodotto di qualità e performante. Bisogna prestare attenzione anche ad altri fattori come l’ottimizzazione dei processi, la sostenibilità di quello che si realizza e cose di questo tipo. Audi punta ad una completa decarbonizzazione del ciclo produttivo entro tre anni. Entro il 2025, la Casa dei quattro anelli completerà la conversione carbon neutral di tutti gli stabilimenti. Si tratta di un obiettivo già raggiunto presso le fabbriche di Bruxelles, in Belgio, Győr, in Ungheria, e presso il sito d’eccellenza Böllinger Höfe, in Germania, tenendo sotto controllo tutti i livelli della supply chain (la gestione della catena di produzione): dall’origine delle materie prime alla produzione, dalle fasi di utilizzo al fine vita, prestando particolare attenzione al riciclo e al riuso dei componenti. Queste ultime costituiscono la base dell’approccio sostenibile del costruttore tedesco all’esclusività, la cui massima espressione è oggi rappresentata dal ricorso a materiali secondari o biologici per la realizzazione degli interni delle vetture, spaziando dalle berline compatte all’ammiraglia Audi A8 sino alle futuristiche concept della serie Sphere.
La quarta generazione di Audi A3 Sportback si è contraddistinta sin dal debutto, avvenuto nel giugno del 2020, per il design sportivo, l’abitacolo estremamente tecnologico e per essere il primo modello della storia Audi ad adottare rivestimenti realizzati grazie al riciclo delle bottiglie in PET. Il PET è un polimero plastico che può essere separato dagli altri materiali con cui viene combinato. Questa caratteristica ne favorisce il recupero e quindi il riutilizzo. Nel caso dell’Audi A3, sono disponibili due diversi rivestimenti in tessuto dei sedili, con una percentuale di filato riciclato sino all’89%, destinata a crescere al 100% in un prossimo futuro. La sfida tecnologica è rappresentata dalla sovrapposizione degli strati, con quello inferiore vincolato al superiore mediante un adesivo. Audi si impegna per sostituire anche quest’ultimo layer con del poliestere riciclato, così da realizzare rivestimenti monomateriale integralmente riciclati e riciclabili, da estendere all’intera gamma.
La sostenibilità dei modelli compatti Audi è stata ulteriormente sottolineata dalla Q4 e-tron e Q4 Sportback e-tron, introdotte rispettivamente a giugno e ottobre 2021. Entrambi i SUV adottano molteplici componenti realizzati con materiali riciclati, tra i quali le cornici e i gusci dei passaruota, i rivestimenti del pianale e gli spoiler aerodinamici in corrispondenza delle ruote. Complessivamente, 27 componenti sono costituiti da una rilevante percentuale di materiali secondari. In futuro si aggiungeranno ulteriori elementi plastici provenienti dal riciclo chimico.
Nell’abitacolo, i materiali riciclati sono destinati principalmente ai rivestimenti insonorizzanti e antivibranti. I pacchetti per gli interni permettono di scegliere tra finiture in pelle oppure di optare per la combinazione di similpelle e microfibra Dinamica. Quest’ultima visivamente e al tatto assomiglia alla pelle scamosciata, ma è realizzata per il 45% mediante poliestere riciclato ricavato dalle bottiglie in PET. Il materiale ottenuto dal riutilizzo può contare sugli stessi standard qualitativi, estetici e tattili del tessuto classico. Per il rivestimento di un sedile dell’Audi Q4 e-tron vengono riciclate 26 bottiglie di plastica da 1,5 litri. Per l’Audi A3 sono necessarie 45 bottiglie.
L’Audi e-tron GT optando per il pacchetto a richiesta leather free adotta un approccio cruelty free rinunciando ai rivestimenti in pelle animale a favore delle combinazioni di similpelle e tessuto Kaskade oppure di similpelle e microfibra Dinamica. In entrambi i casi vengono utilizzati materiali riciclati, in primis le fibre di poliestere ricavate dalle bottiglie di plastica.
Il tessuto Kaskade, le cui cuciture evocano il look del single frame, ricorda nello specifico le fibre naturali come la lana. Non meno all’avanguardia la realizzazione della moquette del pianale e dei tappetini in Econyl, una fibra ricavata dal poliammide delle reti da pesca usate.
L’approccio cruelty free inaugurato da Audi e-tron GT è condiviso dalle concept Audi Skysphere, Grandsphere e Urbansphere che anticipano lo stile dei futuri modelli del costruttore tedesco e costituiscono la prima espressione di una rivoluzione nella definizione del design. Vengono definite in un primo momento le caratteristiche dello spazio che circonda gli occupanti, identificato come “sfera” delle loro esigenze, e solo in un secondo momento si passa alle forme della carrozzeria. Si tratta di una strategia favorita da soluzioni tecniche quali la guida autonoma di Livello 4, la propulsione elettrica e il trend “digital detox”: non sono visibili né gli indicatori della strumentazione né i classici display touch a favore della pulizia delle superfici in radica, lana e fibre naturali.
Le concept Sphere da un lato rinunciano alla pelle animale, dall’altro proiettano i rivestimenti lignei in una nuova dimensione. Le impiallacciature in faggio, nello specifico, provengono da coltivazioni biologiche o sono ricavate dal riciclo, mentre la roadster Skysphere concept sfrutta il legno di eucalipto ecologicamente certificato. Ampia parte dei materiali utilizzati per l’abitacolo della Urbansphere, come i pannelli in legno di carpino, provengono anch’essi da coltivazioni biologiche. La pianta di carpino permette l’utilizzo dell’intero fusto, senza sprechi e additivi chimici. Al contempo, le imbottiture dei sedili sono in Econyl, mentre per i braccioli e la zona posteriore dell’abitacolo viene utilizzato il bambù, dalla crescita più rapida rispetto al legno convenzionale e dalla coltivazione green, senza l’apporto di erbicidi e pesticidi.