Alle ore 14.00 di oggi, la Formula 1 correrà il GP di Singapore. Si tratta di un tracciato cittadino non permanente che alterna una parte percorsa quotidianamente dal traffico, ad un’altra adibita esclusivamente per le corse. Quando fu introdotto in F1 nel 2008, quello di Singapore fu il primo Gran Premio ad essere corso in notturna grazie all’utilizzo di circa 1600 proiettori che rendono la visibilità della pista idonea anche per monoposto non dotate di fari, come nel caso delle monoposto di Formula 1. I fari che illuminano il circuito sono realizzati in Italia: in particolare dalla DZ, un’azienda di Forlì, in Emilia Romagna.
Poiché è un circuito cittadino, l’evoluzione della pista in termini di grip è incredibilmente alta. L’aderenza sull’asfalto può migliorare al punto da avere dei guadagni anche di 3 secondi al giro tra le prime prove libere di venerdì pomeriggio e le qualifiche di sabato sera. Tutte e 12 le edizioni disputate hanno visto almeno un ingresso in pista della Safety Car.
Il calcestruzzo utilizzato sull’Esplanade Bridge è sostenuto da travi in acciaio magnetizzate. I campi magnetici coinvolti sono abbastanza forti da interferire con alcuni sensori sulle vetture, richiedendo ai team di sostituire un certo numero di sensori con versioni speciali, meno suscettibili alle interferenze. Proprio nel 2008, infatti, quando non si era ancora a conoscenza di queste interferenze, Mark Webber su RedBull che era al comando del Gran Premio, lamentò un problema di interferenze con l’elettronica del cambio. Il pilota australiano nel tentativo di inserire una marcia, mandò in frantumi la scatola del cambio e fu costretto al ritiro.
Il Team Principal della McLaren dell’epoca, Tim Goss, affermava: “Il primo anno non sapevamo che pesci pigliare, le macchine a Singapore passano sopra qualcosa posto sottoterra che genera dei conflitti a livello elettrico. I sensori nei pressi dell’Anderson Bridge mostrano dei valori sballati che spostano i settaggi dell’acceleratore e della frizione. L’interferenza dura veramente pochissimo, il problema è che se questo accade quando si cambia una marcia si può rompere il cambio perché vengono spostati i delicatissimi rapporti tra acceleratore e frizione“.
Il montaggio di schermi magnetici sulle valvole del cambio è diventata una prassi della preparazione per questo weekend. Il GP di Singapore è una delle gare più impegnative dal punto di vista fisico e mentale della stagione, con umidità intensa e temperature elevate, oltre ad essere una pista stop and go. I piloti possono quindi perdere circa 3 kg di peso durante la gara solo con la sudorazione. Anche la perdita di liquidi è un fattore per i membri del team, quindi mantenersi idratati è di vitale importanza per garantire le massime prestazioni durante il fine settimana. In una giornata calda, l’assunzione giornaliera raccomandata di liquidi varia da tre a cinque litri.
La pista è molto accidentata, il che non fa altro che accentuare lo stress provato dai piloti e dalle auto, ancora di più quest’anno con le auto ad effetto suolo. Il circuito di Marina Bay ha solo un paio di zone con frenate violente, ma con 23 curve i freni sono ancora messi a dura prova. La mancanza di lunghi rettilinei tra le curve fa passare meno aria attraverso i freni per il raffreddamento, quindi di solito le squadre montano dei dischi con più fori di raffreddamento rispetto a quelli adottati normalmente negli altri circuiti.
La natura stop and go della pista ha un impatto anche sulle gomme perché le temperature della superficie non possono mai raffreddarsi adeguatamente. L’asfalto è aggressivo anche sugli pneumatici, aumentando l’usura e il degrado. Singapore ha il terzo giro cronometrato più lungo dell’anno ed è la gara più lunga della stagione, in termini di tempo totale di gara. Infatti, la durata è sempre prossima alle 2 ore limite imposte dal regolamento. Ha anche la seconda velocità media più bassa, dopo Monaco, a causa dell’elevato numero di curve a bassa velocità e della mancanza di lunghi rettilinei.
Anche la variazione di carburante introdotto ha una maggior differenza in termini di tempo totale sul giro rispetto ad altre piste. Infatti, ogni chilogrammo di carburante in più nel serbatoio ha un maggior effetto peggiorativo già sul singolo giro. La pista ha anche il più alto consumo di carburante dell’anno, oltre ad essere una delle più difficili per lo smaltimento del calore (rischio di surriscaldamento di vettura, motore, freni). Un giro della pista di Marina Bay richiede 91 cambi di marcia.