Louis Chiron, l’uomo che ha vissuto un trentennio di corse
Negli ultimi anni, parlando del nome Chiron si pensa subito al modello Bugatti, presentato al Salone di Ginevra 2016. La vettura, in realtà, è un tributo al grande pilota monegasco Louis Chiron, protagonista delle competizioni tra gli anni ’20 e ’50 del 1900. Per i risultati ottenuti, il suo nome, ancora oggi, è ricordato.
I primi anni di vita
Louis Chiron nasce il 3 agosto 1899 nel Principato di Monaco, figlio di un maitre impiegato in un albergo di Montecarlo. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Chiron diventa ballerino professionista e, grazie alla sua bravura, viene notato da una ricca signora americana che gli permette di disputare le prime gare automobilistiche. La passione di Louis per le competizioni, dunque, si concretizza nel 1925 grazie alla sponsorizzazione della signora americana, proseguendo l’anno successivo con l’incontro di un ricco proprietario di un’industria farmaceutica. Quest’ultimo permette a Chiron di gareggiare con una Bugatti Tipo 35, ottenendo il primo successo ed il conseguente passaggio alla Casa Ufficiale francese.
Louis Chiron, il pilota Bugatti
I primi anni con la squadra ufficiale Bugatti non sono facili per Chiron. Il primo successo, infatti, arriva solo nel 1928, perciò dopo 2 anni dal suo approdo, al Gran Premio d’Italia a Monza, tracciato da sempre presente in diverse famose competizioni. Nel 1932 viene istituito il primo Campionato Europeo Automobilismo, con 3 gare di rilievo aventi validità ufficiale: Gran Premio d’Italia, Gran Premio del Belgio e Gran Premio di Francia. Proprio in occasione di quest’ultima gara, sul Circuito di Montlhéry, Louis Chiron ottiene una vittoria importantissima per la sua carriera.
L’incontro con Rudolf Caracciola
Dopo l’esperienza in Bugatti, Chiron sceglie di unirsi, nel 1933, alla squadra di Rudolf Caracciola, pilota tedesco nonché uno dei primi nella storia ad essere soprannominato “Il mago della pioggia” per le doti sul bagnato. I due fondano la Scuderia C.C. (iniziali di Chiron e Caracciola), debuttando in casa di Louis, dunque al Gran Premio di Montecarlo: la prima gara vede Caracciola, a bordo dell’Alfa Romeo privata della squadra, protagonista di un grave incidente. Il debutto non positivo, quindi, porterà Chiron a sciogliere la C.C. proseguendo la stagione a bordo, ebbene sì, dell’Alfa Romeo P3 gestista dalla Scuderia Ferrari.
L’approdo in Alfa Romeo ed il successivo passaggio alla Mercedes
Nel 1934 Louis Chiron accetta la proposta dell’Alfa Romeo, diventando pilota ufficiale del Biscione. Gli anni con il Quadrifoglio saranno molto positivi già dal 1934, in cui Chiron trionfa nuovamente al Gran Premio di Francia. La stagione vede anche l’affermazione delle auto tedesche Mercedes ed Auto Union, case che stanno cambiando il mondo delle corse per la loro superiorità. Chiron, nonostante ciò, ottiene altri grandi successi con l’Alfa prima di scegliere, nel 1936, il volante delle Frecce d’Argento.
L’approdo in Mercedes è tutt’altro che positivo. Chiron lascia il Biscione, incoraggiato anche dall’amico Caracciola, in quanto nota la competitività delle vetture tedesche, ma le aspettative verranno deluse da una serie di incidenti e problemi meccanici. Dopo l’ennesimo incidente a bordo della Freccia d’Argento durante il Gran Premio di Germania nel 1936, Chiron decide di gareggiare in altre categorie, tra cui la Sport Prototipo con la Tablot.
Le nuove sfide di Louis Chiron, le gare di durata
Il pilota monegasco, a partire dal 1937, gareggia in altri campionati, tra cui l’Endurance, cercando la vittoria in una delle gare più blasonate: la 24 Ore di Le Mans. Sul Cicuit de La Sarthe, però, Louis Chiron non avrà molta fortuna, partecipando 9 volte, tra il 1928 ed il 1953, con 8 diversi marchi ma ritirandosi in 8 edizioni ed essendo squalificato in una. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il pilota del Principato torna a correre, vincendo nuovamente il Gran Premio di Francia nel 1947 e nel 1949: i suo successi in questa gara saranno poi superati soltanto da Michael Schumacher ed Alain Prost.
La Formula Uno e gli ultimi anni
Intanto nel 1950 nasce il Campionato del Mondo di Formula Uno, competizione alla quale Louis Chiron non vuole mancare. Partecipa, così, occasionalmente a qualche gara, come il Gran Premio di Montecarlo di quell’anno, giungendo terzo al traguardo alla guida di una Maserati. Nel 1954, oltre a vincere il Rally di Montecarlo a bordo della Lancia Aurelia B20 GT, partecipa nuovamente al GP di casa, guidando anche in questa occasione una vettura di Chivasso, la D50. Con la vittoria al Rally di Montecarlo, Chiron è l’unico pilota di Formula Uno ad aver trionfato nel Principato sia al GP, il 19 Aprile 1931 con la Bugatti Tipo 51, che al Rally.
Nel 1955, sempre a bordo della Lancia D50, termina 6° il Gran Premio di Montecarlo, diventando il pilota più anziano a correre in Formula Uno, all’età di 56 anni. Dopo queste ultime apparizioni, la carriera di Chiron si conclude partecipando ancora nel 1956 al GP di casa, ritirandosi per una rottura al motore, mentre all’edizione del 1958 non si qualificò. Negli anni successivi diventa Commissario Generale del Rally di Montecarlo e del Gran Premio, fino al 1979, anno in cui morirà. Per rendere tributo al grande pilota, nel 2016, come anticipato, la Bugatti presenta la Chiron, vettura estrema dedicata al campione monegasco.
Credit immagine di copertina: bugatti.com