Pikes Peak: i costruttori potranno usare la Hill Climb come circuito di prova

PIkes Peak Internation HIll Climb

La Pikes Peak International Hill Climb (PPIHC) si è evoluta notevolmente nel corso degli anni. Si tratta di un evento storico: la prima corsa si è tenuta nel 1916 e il tracciato in salita si snoda per circa 20 chilometri in un totale di 156 curve. In origine era un tratto sterrato, ma oggi non c’è più nessun tratto sulla ghiaia: l’intero percorso è ora asfaltato. Ciò ha aumentato la pericolosità dell’evento perché le velocità raggiunte sono più elevate, ma ha fatto sì che anche i tempi dei record crollassero. Una cosa è rimasta invariata: il tracciato è incredibilmente tecnico e, con dislivelli così estremi, è difficile sia per le auto che per i piloti che devono fare i conti con le mutevoli condizioni meteorologiche.

Quest’anno, la nebbia fittissima e la pioggia sul tracciato in salita sono state brutali e molte squadre sono mancate all’evento. Ora, però, i costruttori potranno tornare sul tracciato ogni volta che vorranno per effettuare tutti i propri test. Pertanto, il tracciato della Pikes Peak è stato aperto ai costruttori proprio come è stato fatto al circuito del Nurburgring Nordschleife: i produttori di auto possono sfruttare il tracciato tortuoso per provare i loro ultimi modelli o le ultime tecnologie in ogni periodo dell’anno, un po’ come se fosse una sorta di “Nurburgring americano”. Aspettiamoci, dunque, che vengano stabiliti nuovi record nel giro di poco tempo.

Lamborghini Urus Performante alla Pikes Peak
Lamborghini Urus Performante alla Pikes Peak

Pikes Peak: i record segnati in gara verranno separati da quelli dei test

All’inizio di quest’anno, ad esempio abbiamo visto girare quella che sarebbe stata la Lamborghini Urus Performante e ha stabilito un tempo ufficiale con i cronometristi del PPIHC. Il risultato è stato che il tempo della Bentley Bentayga è stato facilmente eclissato. Ma il record di Bentley è stato stabilito come parte della gara ufficiale, mentre il tempo di Lamborghini è stato stabilito in una giornata non prevista dall’evento annuale classico.

Allo stesso modo, una Porsche 911 Turbo S è stata testata per vedere se fosse stata capace di percorrere il tratto in salita in meno di 10 minuti, e ci è riuscita. Ciò significa che è stata molto più veloce del precedente record di auto di serie stabilito nel 2019 con la Bentley Continental GT. Anche in quel caso, Bentley ottenne il record nel giorno di gara, quindi questi nuovi tempi fissati in circostanze speciali sono il nuovo punto di riferimento? Non proprio.

La PPIHC ha annunciato questa settimana di aver aperto un nuovo programma di prove a tempo certificate a causa del crescente interesse dei produttori di veicoli per dimostrare le proprie abilità. Con questa opportunità, i produttori o i team di auto da corsa possono affittare il percorso e i suoi cronometristi ufficiali per stabilire i tempi ufficiali, ma i tempi acquisiti durante queste sessioni NON sono record di gara e NON sostituiscono alcun record della Pikes Peak esistente che riflette i tempi stabiliti durante l’evento annuale.

A questo punto, ci si potrebbe chiedere quale sia davvero la differenza e perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi dell’evento ufficiale. Bene, l’evento ufficiale del giorno della gara è una prova di molto più che abilità e velocità. Come abbiamo accennato all’inizio, le squadre lottano con condizioni meteorologiche mutevoli, che sono spesso imprevedibili. Ma ancora più importante per il fascino dell’evento è che, prima del giorno della gara, sono consentiti solo quattro giorni di prove libere e le squadre possono vedere solo una sezione del percorso ogni giorno. Ciò significa che il percorso non è fresco nella memoria di un pilota e l’auto non può essere adattata con i dati acquisiti sui vari settori della pista per il semplice fatto che non c’è il tempo fisico per fare il setup perfetto.

In sostanza, il giorno della gara rimarrà l’unico giorno in cui piloti e squadre proveranno il tracciato per intero con condizioni meteo assolutamente casuali. I tempi registrati nel corso dell’anno, invece, potrebbero diventare una sorta di classifica come succede sul Nurburgring. Nei record registrati al di fuori della gara ufficiale, i costruttori possono perfezionare e creare setup ad hoc per le proprie auto, aspettando magari che il clima e le temperature siano più adeguate. Questo darebbe un vantaggio notevole rispetto alle condizioni in cui i piloti devono correre nei giorni di gara ufficiali. Per i piloti, quindi sarà importante vincere il giorno della gara annuale, mentre per i costruttori un record al di fuori dell’evento sarà altrettanto importante.