Dakar 2022: Sebastian Loeb conquista la seconda tappa nella categoria Auto. Per le Moto ribalta i pronostici Barreda
Per la prima volta da quando il network di Close-Up Engineering è nato, abbiamo la possibilità di raccontare le giornate di una delle competizioni motoristiche più estreme al mondo, la Dakar. Dopo essere stato sommerso dal diluvio, il bivacco di Al Artawiyah è stato privato della Marathon Stage precedentemente programmato. Tuttavia, inchinarsi alla natura è nel DNA di questa disciplina. Pertanto, gli organizzatori hanno deviato al bivacco della tappa 3.
Il programma sportivo della seconda tappa non ha però subito simili stravolgimenti perché, al termine della speciale di 338 km, diretta verso la provincia di Riyadh, un nuovo collegamento di 270 km ha permesso di raggiungere Al Qaysumah, dove la carovana rimarrà per due notti. I concorrenti della categoria Dakar Classic, il cui percorso parallelo alle altre categorie è stato colpito pesantemente dall’alluvione, si sono recati direttamente in convoglio verso la città ospitante della tappa sostitutiva. Il 90% della speciale di giornata si è disputato sulla sabbia, con un terzo di essa composta da dune su cui i concorrenti nella categoria “Moto” hanno iniziato a serrare i ranghi poco prima che il duello tra Al-Attiyah e Loeb si ribaltasse a vantaggio del team BRX Hunter.
Dakar 2022: la sintesi della giornata con le varie categorie
Joan Barreda, noto per essere uno dei piloti più veloci del gruppo, non ha mai ottenuto un piazzamento migliore del 5° posto nella classifica generale, conquistato nel 2017. Ieri, una lunga sessione di difficoltà di navigazione ha compromesso le sue possibilità. Tuttavia, come spesso accade, il suo temperamento lo ha portato a fare un ritorno in grande stile. Con una strategia d’attacco estrema, ha conquistato la sua 28esima vittoria di tappa, mentre davanti a lui Sam Sunderland e Adrien Van Beveren hanno rispettivamente conquistato i primi due posti della classifica generale, separati da un distacco di 2 minuti e 51 secondi.
Sébastien Loeb è un altro formidabile cacciatore di vittorie di tappa. Con la sua 15esima vittoria alla Dakar ottenuta inseguendo Nasser Al-Attiyah che era in ottima forma, il francese si è portato a meno di 9’16” e, al volante del suo Hunter BRX si è dimostrato un degno rivale per il titolo. Il duello che si sta delineando tra Al-Attiyah e Loeb difficilmente sarà condizionato dalle Audi, anche se sia Carlos Sainz che Stéphane Peterhansel sono ancora determinati a far parlare di sé con le loro performance: dopo le battute d’arresto di ieri, hanno portato a termine la tappa in terza e quarta posizione.
Anche Manuel Andújar ha sofferto ieri, ma ora i problemi agli iniettori sul suo quad sono stati risolti. Con il suo trionfo di tappa segue ancora il leader della categoria, il lituano Laysvidas Kancius. Nella gara del T3 Guillaume De Mevius ha compiuto un vero exploit, staccando di 4 minuti “Chaleco” López, anche se il cileno può consolarsi conquistando la leadership della classifica generale, grazie al differenziale di Seth Quintero che rompe a 30 km dal traguardo.
La Polonia è ancora una volta nell’albo d’oro per le vittorie di tappa della SSV, grazie al miglior tempo della giornata ottenuto da Michal Goczał, ma è stato Austin Jones a prendere il comando della classifica generale con un piccolo vantaggio di 1’52”. Kamaz ha trionfato nella corsa dei camion, con Andrei Karginov che ha concluso davanti ai suoi compagni di squadra. La situazione è simile nella classifica generale, con i camion blu che occupano i primi quattro posti e Sotnikov in testa.
Problemi per Danilo Petrucci e non solo
Il team OT3-Red Bull continua a vivere alti e bassi. Mentre Seth Quintero è rimasto fermo per un problema meccanico a 30 km dal traguardo, una bella sorpresa è arrivata con la prestazione di Guillaume de Mevius, un debuttante che sta assaporando il brivido della Dakar. Dopo un cambio di copilota dell’ultimo minuto, il belga, ora accompagnato da Kellon Walch, ha perso sette ore sulla tappa di ieri. Questo ha implicato cominciare la tappa successiva con ritardo e guidare nei solchi profondi lasciati dai camion. Tuttavia, questo tipo di battuta d’arresto non gli ha impedito di guidare al passo, né di realizzare il miglior tempo al termine dei 338 km che hanno costituito la speciale della giornata! Non contento di ciò, il vincitore della tappa ha avuto anche il tempo di mostrare gentilezza e fermarsi per aiutare il suo compagno di squadra Andreas Mikkelsen a cambiare una ruota. Una prestazione così rilassata è sicuramente una visione della Dakar ereditata da suo padre Grégoire, che ha vinto tre tappe del rally all’inizio degli anni 2000.
Passiamo ora a Danilo Petrucci. Gli consiglieremmo un bel viaggio a Lourdes, perché da un mese a questa parte gliene sono capitate di tutti i colori. Tutto è iniziato il 6 dicembre quando si è fratturato caviglia e tallone destri. Tuttavia, è comunque venuto in Arabia Saudita per vedere come si sarebbero svolte le cose e presto si è reso conto che era nelle sue possibilità gareggiare, anche se ciò significava continuare a combattere a denti stretti.
Tuttavia, un ostacolo si è piantato avanti al suo cammino verso la Dakar risultando positivo al Covid-19 due giorni prima dell’inizio dell’evento. Dopo un ulteriore test, l’ex pilota della MotoGP ha finalmente ricevuto il via libera per realizzare il suo sogno di correre alla Dakar. Petrucci è veloce, anzi è velocissimo, come dimostra il suo secondo posto nella classifica assoluta per la categoria Rally2 la sera della tappa 1B. Eppure, dopo aver sopportato il dolore per le ferite e il pericolo del Covid-19, è stato proprio un problema meccanico a mettere fine alle speranze del pilota italiano. La sua KTM si è fermata dopo 115 km della speciale di giornata. Si è sforzato di riparare la moto, ma è stato costretto a chiedere l’aiuto dell’elicottero. Petrucci non ha ancora gettato la spugna, perché può giocare l’asso nella manica che gli permette di continuare l’avventura e fare esperienza nella disciplina del rally-raid. Se sceglierà di farlo, riceverà una sanzione simile a quella inflitta a Stéphane Peterhansel nella categoria auto.