Peugeot 908, l’ultimo ruggito del Leone prima di abbandonare il WEC
Il nuovo regolamento introdotto a partire dal 2011 prevede normative differenti che costringono le Case a rivedere le proprie vetture. Dunque, la Peugeot 908 del 2011 è il frutto di questi cambiamenti ed erede della già vincente 90 HDi FAP dell’anno precedente. La vettura sarà l’ultima a rappresentare la Casa francese nel WEC prima del ritiro inaspettato del 2012, per poi ritornare nel 2022.
Peugeot 908, il contesto della nascita
La Casa francese ha sempre avuto un’indole sportiva. I successi del Leone, infatti, spaziano dai rally con la famosissima Peugeot 205 Turbo 16, alla pista con i piazzamenti di rilievo nelle gare di durata, senza tralasciare alcune meteore come la Pikes Peak. Parlando però delle gare sui tracciati mondiali, la Peugeot ha avuto un periodo di maggiore popolarità dato dai duelli con, ad esempio, Audi nel Mondiale Endurance. Proprio per questo prestigioso campionato, il Leone pensa alla Peugeot 908, vettura concepita sulla base dei nuovi regolamenti ma ispirandosi fortemente alla precedente 908 HDi FAP del 2007, come già accennato.
La 908 HDi FAP è una vettura molto competitiva che, però, deve essere sostituita a causa di alcune scelte regolamentari indette dalla ACO, Automobile Club de l’Ouest, ente motoristico francese fondatore della 24 Ore di Le Mans. Le nuove restrizioni, in vigore dal 2011, prevedono una riduzione di potenza dei motori per le vetture categoria LMP1. Perciò, si ha un conseguente abbassamento della cilindrata con l’introduzione, però, di nuovi sistemi di recupero dell’energia in frenata, come il KERS. Dunque, il Reparto Corse del Leone, Peugeot Sport, a partire dal 2009 pensa alla 908 in ottica 2011.
Il motore adottato sulla Peugeot 908
Sull’antenata della vettura 2011 il motore è un V12 Diesel, propulsore pensato per competere anche tecnicamente con Audi, la prima ad introdurre questa innovazione nelle gare. Viste le future restrizioni regolamentari, Peugeot cambia propulsore, passando ad un V8 a 90° turbodiesel, posizionato posteriore longitudinale. Il motore è definito ancora con la sigla HDi come per il suo predecessore, e sviluppa 550 cv con 3700 cc di cilindrata. La nuova normativa, inoltre, prevede l’inserimento di due flange da 33,5 mm a ridosso dei collettori di aspirazione, questo per ridurre la quantità di aria necessaria alla combustione e riducendo, perciò, la potenza.
Oltre ai due turbocompressori Garrett, come sul modello precedente della 908 si ha il FAP, ovvero il sistema antiparticolato pensato per ridurre le emissioni. Proprio da questo elemento, infatti, deriva il nome della precedente 908 HDi FAP, mentre sulla vettura 2011 è stato soltanto ripreso il “908” a fini commerciali. Per quanto riguarda il cambio, esso è longitudinale sequenziale a 6 marce + RM con comandi a volante. Il sistema di attuazione è elettropneumatico, mentre la scatola del cambio è realizzata in fibra di carbonio, collegata ad un differenziale autobloccante.
Gli studi aerodinamici e non solo
Passando alle componenti strutturali ed estetiche della vettura, ciò che si nota è ancora la presenza di un abitacolo chiuso, questo per migliorare la sicurezza dei piloti in caso di incidente oltre che l’aerodinamica. Proprio riguardo quest’ultima, i tecnici Peugeot Sport si sono soffermati molto, badando a massimizzare i flussi e non solo. Un aspetto tecnico legato in qualche modo all’aerodinamica è, ad esempio, la presenza di due montanti anteriori per sostenere la cellula centrale, donando, perciò, maggiore rigidezza al telaio rispetto ad una vettura scoperta.
Altro elemento interessante, imposto da regolamento, è la pinna sul cofano motore che giunge fino all’ala, oltre alla presa d’aria per il raffreddamento del propulsore. Questo aspetto deriva strettamente dalla Peugeot 905, vettura sport prototipo appartenente al Gruppo C e schierata dal Leone tra il 1990 ed il 1992. L’effetto suolo della Peugeot 908, invece, è dato da uno splitter anteriore collegato al muso tramite due sostegni semiverticali, quasi a ricordare una monoposto di Formula Uno. I flussi d’aria, a loro volta, vengono convogliati sulle fiancate per poi giungere al posteriore dove vi è un estrattore.
Altra curiosità della 908 riguarda le due configurazioni inerenti alla carrozzeria. Una versione, infatti, era pensata per i circuiti più lenti in cui si necessita di un maggior carico aerodinamico, un’altra, invece, adottata su tracciati più veloci come Le Mans, dove si richiede una vettura più “scarica”, dunque a basso carico aerodinamico. Entrambe le tipologie sono realizzate in fibra di carbonio, come il telaio, donando alla vettura un peso di 900 kg.
La meccanica della Peugeot 908
La monoposto francese è dotata di sospensioni indipendenti “push – rod“, come la maggior parte delle auto da corsa. Lo tipologia presente sia sull’avantreno che sul retrotreno, dunque, prevede uno schema a triangoli sovrapposti con puntoni diagonali e barre antirollio regolabili. L’aspetto curioso della Peugeot 908, però, riguarda la presenza di pneumatici di stesse dimensioni sia anteriormente che posteriormente, donando perciò una maggiore tenuta alla vettura. In particolare, le gomme sono Michelin montate su cerchi BBS in magnesio da 18 pollici. Aggiungendo un ultimo aspetto tecnico, lo sterzo è servoassistito elettricamente oltre che a cremagliera.
Il debutto della Peugeot 908
La prima comparsa ufficiale della nuova creatura francese avviene il 19 marzo 2011, in occasione della 12 ore di Sebring, in Florida. Come già anticipato, una delle maggiori concorrenti della Peugeot 908 è la Audi R15+, ma non solo. La Casa francese, infatti, se la deve vedere anche Acura (Honda) HPD ARX-01e oltre che con la precedente creatura Peugeot in dotazione al team Oreca, ovvero la 908 HDi FAP. L’evento inizia con la qualifica in cui spicca il nome di Stéphane Sarrazin, pilota francese della Casa ufficiale che ottiene la Pole Position.
L’ottimo piazzamento in qualifica anche delle altre vetture francesi, però, viene vanificato poi in gara. Durante la corsa, infatti, l’ingresso della safety car riduce il vantaggio delle Peugeot in testa, protagonista anche di una serie di inconvenienti che decreteranno l’esito della gara. Un episodio è, ad esempio, l’incidente di Marc Gené mentre è all’inseguimento di Dindo Capello, su Audi. Lo spagnolo della Peugeot danneggia la sospensione urtando le barriere e dovendo fermarsi 17 giri ai box per la riparazione della vettura. Alla fine, la gara vedrà trionfare la Peugeot-Oreca, seguita dalla Honda Highcroft, mentre per vedere la prima Peugeot ufficiale bisogna scendere fino all’ottava posizione.
Il proseguo della stagione e l’annuncio del ritiro
Dopo un avvio travagliato, la stagione della Peugeot prosegue in maniera nettamente migliore. In occasione della 1000 km di Spa arriva la prima vittoria, mentre a Le Mans le vetture francesi si aggiudicano il secondo, terzo e quarto posto assoluti dietro l’Audi R15+. Grazie ad altre vittorie successive, la Peugeot conquista il Titolo Costruttori con una gara di anticipo, risultato inaspettato ad inizio stagione. Nonostante i successi ed i test per un’evoluzione ibrida della 908 in vista del 2012, la Casa del Leone dichiara il ritiro dal Mondiale Endurance. L’abbandono da parte della Peugeot, dovuto a problemi economici, lascia un vuoto inaspettato che, però, verrà colmato nel 2022 con la 9X8, vettura simbolo del ritorno ufficiale.
Immagine di copertina: la Peugeot 908. Credit: lemans.com