Ricaricare un’auto elettrica: costi, modalità e convenienza
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica? Quali sono le modalità per farlo? Ma soprattutto, quanto è conveniente? Sicuramente sono domande che si faranno in molti. Il mercato delle auto elettriche, che piaccia o no, è in costante crescita. Inoltre, a causa delle normative europee sempre più stringenti (qui un approfondimento), dettate dalla politica, in molti optano per soluzioni definite “green”. È doveroso quindi, sapere, il costo per ricaricare un’auto elettrica e le modalità di ricarica attualmente disponibili.
Capiamo un’auto elettrica…
Prima di affrontare il tema del costo per ricaricare un’auto elettrica, occorre capire come funziona la stessa. Senza entrare troppo nei tecnicismi, tutti sappiamo che il cuore pulsante di questi veicoli sono le batterie. Esse accumulano energia elettrica, per poi rilasciarla sotto forma di energia meccanica alle ruote. Ovviamente, un’auto elettrica si può ricaricare.
Detto ciò, un concetto molto importante da capire è la differenza tra kW e kWh. Da un punto di vista elettrotecnico, si può affermare che il kW esprime la potenza elettrica istantanea, mentre il kWh esprime la quantità di energia elettrica consumata in un’ora. Quindi se ad esempio un elettrodomestico, ha una potenza di 1kW, ed esso rimane acceso per un’ora, vuol dire che consumeremo 1kWh ogni ora.
Tale concetto, se si parla di ricaricare un’auto elettrica assume un significato diverso. Le attuali batterie hanno una capacità media che va dai 30kWh ai 70kWh. Ma, in questo caso l’unità di misura determina appunto la “capacità” della batteria. Essa è da intendere come “litri elettrici” disponibili, e non come consumo di energia in un’ora. Vien da sé che un veicolo da 70kWh ha più autonomia di uno da 30kWh. D’altro canto, un veicolo elettrico con “più capacità”, ha bisogno di più tempo per ricaricare.
Quanto costa ricaricare un’auto elettrica?
Sempre più gente, decide di passare ai veicoli a “zero emissioni” (relative). Per questo motivo, è doveroso sapere a quali spese si va incontro, per dover ricaricare un’auto elettrica. In linea generale il costo al kWh oscilla tra 0,20 a 0,80 cent. Ciò dipende dalla modalità di ricarica scelta.
Prendiamo come esempio la nuova 500 EV, la quale possiede batterie dalla capacità di 42kWh. Per fare “un pieno”, basta moltiplicare 42 per il costo unitario al kWh. Quindi, il costo finale varia tra 8,4 € e 33,6 €. Sembrerebbe un risparmio netto, considerando un’autonomia fino a 320km, omologata tramite il ciclo WLPT. Tuttavia, il consumo elettrico varia sia in base alla temperatura di funzionamento delle batterie; sia in base a quanto spingiamo l’acceleratore. Infatti, l’autonomia della 500 EV cala drasticamente nell’uso autostradale, arrivando a 150km percorribili. Tale problema, riguarda in generale tutte le auto elettriche.
Ricaricare un’auto elettrica: le modalità
Esistono varie possibilità per poter ricaricare la propria auto elettrica. A partire dall’impianto domestico, fino ad arrivare ad aziende private quali Enel-X o altre aziende private. A seconda dell’opzione scelta variano sia i tempi che i costi.
Sicuramente ricaricare un’auto elettrica tramite l’impianto domestico di casa è il metodo più economico. Il costo a kWh consumato/immagazzinato è quello standard da contratto, ossia circa 0,20 cent. Tuttavia ci sono delle considerazioni da fare. Innanzitutto, l’impianto casalingo standard prevede una potenza di 3 kW, quindi possiamo al massimo ricaricare un’auto elettrica a 3 kWh (migliore delle ipotesi). Verosimilmente, considerando vari utilizzatori accesi (tipo TV, PC, Smartphone, lavatrice) rimarrebbe 1,5/2 kW disponibili in media. Questo vuol dire che in 10 ore, il nostro veicolo arriverà ad una capacità di 15-20kWh (120km di percorrenza circa). Quest’autonomia è abbastanza per la maggior parte degli automobilisti, sempre che fili tutto liscio durante la giornata.
Il problema potrebbe essere aggirato richiedendo un aumento della potenza dell’impianto e portarlo a 4,5 kW o a 6. Ciò si traduce in un costo annuale in più che si aggira tra i 35 e i 70€, oltre ad un costo una tantum di circa 50€ per adeguare l’impianto. Inoltre è consigliata l’installazione di una Wallbox che permette in pratica di modulare la ricarica, in modo tale da non far interrompere l’erogazione della corrente. Si potrebbe avere un risparmio vero e proprio nel caso si utilizzi un impianto fotovoltaico ed attingendo dallo stesso.
Ricaricare un’auto elettrica tramite le colonnine AC o DC: qual è la differenza?
Il costo per ricaricare un’auto elettrica dipende anche dal provider scelto e dal tipo di colonnina che troviamo. Facciamo chiarezza. In generale ci sono vari tipi di colonnine tra cui: le colonnine in AC da 11kWh, quelle da 22kWh sempre in AC; le colonnine in DC da 50kWh e le HPC da 350kWh.
- Enel X: il costo varia tra 0,40€ in AC e 0,50€ in DC. Inoltre è prevista una tariffazione al minuto di 0,09 € se non si libera la postazione di ricarica dopo un’ora dal termine. Tale tariffa è raddoppiata nel caso di colonnine in DC.
- Duferco: il costo varia da 0,43 a 0,49 sia in AC che in DC, in base al pacchetto scelto e prevede la stessa tariffazione di occupazione di Enel X.
- NextCharge: il costo per ricaricare un’auto elettrica può oscillare da 0,38 a 0,72€ in AC; da 0,44 a 0,79€ in DC.
- EvWay: propone 0,40€ in AC e 0,45€ in DC. Con tariffe da 4 € l’ora dopo 4 ore (se non si libera la postazione) dalla fine della ricarica in AC e 10 € l’ora dopo 2 ore per colonnine DC.
Discorso a parte per le HPC (High Power Charging). Trattasi di colonnine del consorzio IONITY, le quali permettono di ricaricare un’auto elettrica in una ventina di minuti circa. Attualmente ci sono 58 stazioni di ricarica e 52 punti in fase di realizzazione. Trattasi di un progetto comune delle grandi case automobilistiche (BMW, Ford, Daimler e Gruppo Wolkswagen). Presentano una tariffazione a 0,79 € al kWh.
Pregi e difetti del mondo elettrico
Partiamo dall’affidabilità delle batterie. Molti si chiedono quanto potrebbero durare le loro batterie, per quanto tempo e con quali prestazioni. Oggi, le batterie sono garantite per 8 anni o 160 000km. Innanzitutto, ricaricare un’auto elettrica non è come ricaricare il proprio smartphone. Le batterie degli EV sono molto più sofisticate. Infatti, degli studi condotti sulla Nissan Leaf dimostrano che le batterie potrebbero durare circa 22 anni, anche se con capacità e prestazioni ridotte. Mentre, una BMW i3 ha percorso 112.700km in 3 anni conservando il 98,4% della sua capacità. Anche la Tesla Model S scenderebbe al 90% della capacità dopo 297 000km.
Certo è vero che scaricarla totalmente e ricaricarla al 100% potrebbe danneggiare le celle. Tuttavia i moderni Battery Managment System tendono a proteggere le batterie, impostando autonomamente un livello di carica massima adeguato. Anche il controllo della temperatura a liquido che ha sostituito il sistema ad aria tende a proteggere le batterie.
Resta per ora, il problema del tempo impiegato per ricaricare un’auto elettrica. Ci sono già sistemi che richiedono una ventina di minuti, ma allo stato attuale sono pochi e poco diffusi. Anche il costo per ricaricare un’auto elettrica è ancora troppo variabile. Considerando ad esempio 42 kWh di capacità e 320 km di autonomia si parla di 7,6 km/kWh; con un costo di 1€ per 38 km (migliori delle ipotesi). Mentre nelle peggiori delle ipotesi si parla di 3,5km/kWh con un costo di 1€ per 4,4km. Tuttavia se l’uso dell’elettrico diventerà comune, presumo una spietata concorrenza da parte dei provider e quindi ricaricare un’auto elettrica risulterebbe quasi gratuito. Infine le case automobilistiche stanno investendo, per produrre batterie ad alta densità energetica. In tal modo si otterrebbero batterie più piccole a parità di kWh, con conseguente abbattimento dei costi iniziali dei veicoli EV.