VW Golf 8 R 20 Years: special edition estrema per il ventennio del marchio sportivo
La versione R dell’ottava serie della Volkswagen Golf è arrivata, più potente e performante che mai. Dopo le varie GTI (base e Clubsport), GTE e GTD, alla fine del 2020 è arrivato il turno della declinazione più estrema, la R. Estetica lineare ma allo stesso tempo accattivante ed aggressiva, numeri mai così performanti finora. Ben 320 CV (235 kW), 420 Nm di coppia massima, cambio DSG a 7 rapporti, trazione integrale e telaio mai così sportivo e tecnologico: numeri che potrebbero bastare senza problemi.
E invece no, affatto. Già nei mesi successivi alla presentazione della VW Golf 8 R vengono a galla alcune perplessità sulla presenza di una versione ancora più potente, suffragate da alcune immagini e video. In questi, infatti, compare il libretto d’uso e manutenzione Volkswagen con tutte le motorizzazioni della serie 8, con in fondo una misteriosa vettura da ben 245 kW di potenza (circa 333 CV). Si tratta di ben 13 cavalli in più della versione “base”, cosa c’è dietro?
La risposta, arrivata ufficialmente qualche settimana fa, è la Golf 8 R 20 Years. Il nome è già di per sé abbastanza rievocativo, si tratta infatti della versione speciale della R dedicata appunto al ventennale dalla presentazione della prima serie della sorella da pista della Golf. Scopriamo gli incredibili numeri di questa versione ancor più pepata e speciale della Golf 8 R!
VW Golf R32 e le origini della storia
La nascita del marchio R della Volkswagen risale all’estate del 2002, per l’appunto 20 anni fa, con la presentazione ufficiale della Golf R32. Questa è una vettura che rivoluziona completamente non solo l’universo Volkswagen, ma anche il mercato delle auto compatte (il cosiddetto segmento C). Rispetto alle tre serie precedenti è infatti l’unica versione della quarta serie Golf (chiamata anche mk4 in gergo) a differenziarsi totalmente dal punto di vista estetico. La nuova linea è così rivoluzionaria che il modo in cui il suo montante C taglia il faro posteriore parallelamente al profilo dell’apertura della portiera lo si ritrova pressochè inalterato ancora sulle generazioni attuali di Golf.
Oltre alle forme totalmente rivoluzionate e, finalmente, lontane dagli stereotipi tipici delle autovetture degli anni ’90 (si pensi che la “sorellina minore”, la GTI, fino alla quarta serie era esteticamente identica alla versione di base) c’è una meccanica estremamente spinta sotto il cofano. A muovere la Golf R32 è un possente motore V6 da 3,2 litri (!), collegato alle ruote attraverso il sistema di trazione integrale 4Motion e un cambio manuale a 6 rapporti per soddisfare i puristi della guida. Una chicca assoluta è la presenza di due possenti scarichi posti al centro del retrotreno, che garantiscono un sound adrenalinico, non troppo dissimile dai ruggiti delle F1 dell’epoca.
I 241 CV di potenza (un’enormità per una VW all’epoca) ed i 320 Nm di coppia massima spingono l’auto ad una velocità di punta di 240 km/h. Prestazioni di assoluto rispetto, che la Golf R32 è in grado di tenere con una solidità senza precedenti rispetto alle altre serie di VW, con tempi di risposta, ripresa e tenuta di strada da auto di livello.
VW Polo R WRC, anche la sorellina minore si fa “cattiva”
A partire dalla Golf R32, ogni nuova serie dell’ammiraglia del gruppo automobilistico VW presenta nel listino la versione R. Il successo è talmente elevato che arriva l’illuminazione: perché non proporre il marchio R anche per la sorellina minore, la Polo?
Da qui la nascita della VW Polo R WRC stradale, un’edizione limitata di 2500 esemplari prodotti per poter partecipare al campionato mondiale rally a partire dal 2013.
La vettura da rally si dimostra un carro armato, vincendo classifica mondiale costruttori e piloti già nell’anno di esordio. E non solo, perché si ripeterà fino al 2016 (anno d’addio alle competizioni) vincendo ogni classifica possibile. La versione stradale, comunque, non è da meno; la versione di punta della quinta serie di Polo viene presentata ed immessa sul mercato a metà 2013. Chiaramente meno performante della sorella da rally, la Polo R WRC stradale comunque non sfigura in quanto a prestazioni pure. Grazie al motore 2.0 TSI da 220 CV e 350 Nm di coppia, raggiunge i 243 km/h con uno scatto 0 – 100 in soli 6,4 secondi.
Anche questa è un’auto adatta ai puristi della guida, essendo dotata di cambio un manuale a sei marce. Ad impreziosire il tutto c’è anche l’estetica, con particolari unici su carrozzeria e livrea. La carrozzeria si distingue dalle versioni base della Polo con la presenza di ampie prese d’aria nel paraurti anteriore (anch’esso differente), uno spoiler posteriore ed una doppia coppia di terminali di scarico. Con queste specifiche si adegua l’auto alle prestazioni più spinte e si rende la stessa più grintosa e caratteristica. La livrea presenta invece una base bianca con strisce azzurre e grigie ed il numero di serie dell’auto.
VW Golf 8 R 20 Years, la più potente di tutte
Veniamo alla protagonista della storia. La Golf 8 R 20 Years è, attualmente, la Golf più potente mai prodotta. Rispetto alla versione base (che presenta ottime spefiche), l’edizione R 20 Years ha addirittura qualcosa in più. Alcune chicche che la rendono una primadonna nel panorama VW.
Partendo dalla potenza, che passa dai 320 CV della versione base ai 333 CV della R 20 Years. 13 cavalli di plus, apparentemente sembra poco ma così non è. Lo dimostra il tempo fatto segnare sullo storico circuito tedesco del Nürburgring Nordschleife, dove la versione celebrativa della Golf ha percorso i 20’832 m in 7 minuti, 47 secondi e 31 centesimi. Un record per la R 20 Years, che ha battuto la versione base ci circa 4 secondi.
Presente di serie il pacchetto R-Performance che, con motore 2.0 turbo TSI e trazione integrale 4Motion, consente all’auto una velocità massima di 270 km/h (limitata elettronicamente) con uno scatto 0 – 100 da supercar: 4,6 secondi. Ben 5 le modalità di guida attivabili da volante: Comfort, Sport, Racing, Special e Drift. Con le ultime due emerge l’essenza della R 20 Years, con maggiori velocità in curva senza rinunciare a trazione e stabilità di marcia e con possibilità di derapare gestendo la potenza distribuita a ciascuna ruota (Torque Vectoring). Innovativo l’Emotion Start, che regala all’auto un sound aggressivo all’accensione.
Esteticamente alcuni dettagli la rendono diversa dalla versione base: interni in carbonio, abbellimenti con loghi “R” in blu (come volante e chiavi), badge “20” sul montante B e logo “20 R” proiettato a terra all’apertura delle portiere anteriori, cerchi in lega Estoril da 19” con inserti neri e blu. Disponibile solo fino a metà 2023, per accaparrarsela serviranno all’incirca 65’000 euro.
VW Golf, probabile addio alla produzione?
E’ notizia recentissima quella relativa alla possibilità che la regina di VW non verrà mai prodotta nella sua nona serie. Questa scelta, seppur dolorosa (d’altronde si parla infatti di uno dei modelli di automobile più venduto nella storia), ha delle motivazioni piuttosto valide alla base. L’introduzione su larga scala delle auto ibride plug-in ed elettriche e, parallelamente, l’entrata in vigore di normative sempre più stringenti sulla produzione di motori endotermici sono le ragioni principali.
Secondo Thomas Schäfer, dirigente tedesco a capo del marchio VW, i costi per riuscire a realizzare motori endotermici nel pieno rispetto delle sempre più stringenti normative future saranno molto alti. Ciò renderà di fatto economicamente poco conveniente la realizzazione di automobili come la futura serie della Golf, che in virtù di ciò avrebbe dei prezzi decisamente troppo alti rispetto ad ora. Stante anche la recente espressione del Parlamento Europeo circa lo stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035, i dubbi sono sempre più leciti.
Il gruppo VW per ora è impegnato sugli aggiornamenti della Golf 8 (come la versione celebrativa dei 20 anni della R), Si deciderà internamente nei prossimi 12 mesi se pensare alla nona serie della berlinetta o se abbandonare definitivamente l’idea. Attualmente le linee di produzione VW si concentrano su modelli elettrici quali la nuovissima ID.5, la ID.4 e sulla nuova grossover Taigo. Modelli senza dubbio futuristici ed interessanti, ma riusciranno nella difficile impresa di non far rimpiangere la vecchia, amata Golf?