Della Ferrari 488 (e delle sue versioni) già vi avevamo parlato in precedenti articoli (Ferrari 488 pista – Ferrari 488 Aerodinamica). Ancora però non avevamo trattato il sistema frenante, dominato dall’impianto Brembo.
Sono oltre 40 gli anni di collaborazione tra Ferrari e Brembo; tutto ebbe inizio negli anni ’70, con forniture per i Gran Premi di Formula 1. Da allora la partnership ha continuato ad alimentarsi, rendendo Brembo fornitore anche dei campionati Gran Turismo e delle serie del Ferrari Challenge. Di questo passo il legame tra le due aziende è diventato così solido che, ad oggi, gli impianti frenanti Brembo sono montati su tutte le Ferrari stradali.
Negli ultimi anni a far da protagonista al Ferrari Challenge, campionato monomarca più ambito, è stata proprio la Ferrari 488.
Brembo ritiene che ci siano alcuni punti fondamentali su cui prestare attenzione. Proveremo quindi a parlarvi di esclusività, prestazioni, controllo e stress termico.
L’unico campionato monomarca le cui vetture partecipanti utilizzano dischi in carbonio ceramico Brembo è appunto il Ferrari Challenge. Questo materiale, rispetto al classico carbonio, è più reattivo e non necessita di particolari range di temperatura per fornire frenate efficaci. Già all’uscita della pitlane i piloti possono operare decise frenate, ancora prima di aver scaldato l’impianto.
Il V8 da 3900 cm3 della 488 riesce a sprigionare fino a 670 cavalli che permettono di raggiungere velocità dell’ordine dei 300 km/h. E’ necessario che le pinze Brembo garantiscano frenate efficienti: infatti è possibile passare dai 270 km/h ai 60 km/h in circa 5 secondi.
Queste prestazioni in frenata sono garantite da pinze a 6 pistoni all’anteriore e a 4 al posteriore; lo sforzo richiesto ai piloti è notevole a causa dei quasi 2g di decelerazione.
Il controllo che Brembo dedica all’impianto frenante è particolare. Il materiale carboceramico infatti non permette di trarre precise conclusioni dall’analisi superficiale o dal controllo dello spessore. In questa situazione si rende utile un software di gestione Ferrari che controlla, per mezzo di un algoritmo, il consumo e indica quando sia necessaria la sostituzione.
Analogamente anche le pastiglie Brembo sono equipaggiate con sensori di usura.
Lo stress termico a cui è soggetto l’impianto frenante è decisamente elevato. In casi estremi infatti vengono raggiunte temperature di oltre 1000 °C, ben notabili anche dagli spettatori grazie alla colorazione assunta.
D’altra parte questi freni sono esenti dall’effetto fading, ossia da una perdita di efficacia frenante ad elevate temperature. Infatti il carbonio, al contrario dell’acciaio, è caratterizzato da un coefficiente di attrito considerevole anche a tali temperature.
Inoltre le Ferrari 488 Challenge dispongono di un ABS mappato in maniera differente rispetto alle Ferrari stradali poiché deve risultare più reattivo per le attività in pista.
Rispetto ai tradizionali dischi in acciaio, quelli carboceramici arrivano a pesare fino al 50% in meno, riducendo di fatto la totalità delle masse non sospese; questo comporta una guidabilità migliore, risparmio di carburante e anche una minor usura degli pneumatici. Inoltre sono molto duraturi: essendo il materiale molto duro, i freni sono caratterizzati da un ciclo di vita che supera facilmente i 100.000 km nel caso di veicoli stradali, durante la quale corrosione e generici danni vengono ridotti al minimo.
D’altro canto per la realizzazione di un disco in ceramica è richiesto un processo ad alto contenuto tecnologico. Questo si traduce anche nel fatto che un impianto completo possa arrivare a costare fino a 10.000 €. Considerando la difficoltà di realizzazione e la necessità di omologazione da parte della casa automobilistica, non è possibile nemmeno il montaggio after market. Per di più i freni ceramici devono essere coadiuvati da una centralina elettronica per verificarne costantemente l’usura.
Fonti: brembo.com