Superbike Yamaha 3 cilindri turbo: la casa nipponica fa sul serio

Superbike Yamaha 3 cilindri turbo

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La Casa dei 3 diapason ha presentato una serie di brevetti riguardanti un nuovo motore. Dopo le prime indiscrezioni di Novembre, il nuovo progetto sta prendendo forma. Si tratta di una Superbike Yamaha 3 cilindri turbo. Ormai non è una novità. Occorre ricordare la pionieristica Kawasaki con il progetto H2 (ed anche con la Bimota Tesi). Ma, non dobbiamo dimenticarci del recente sviluppo da parte di Honda, della sua Africa Twin sovralimentata. Anche Suzuki sta sviluppando un proprio motore sovralimentato. Insomma, le Big Four giapponesi stanno andando tutte nella stessa direzione.

Superbike Yamaha 3 cilindri turbo Ufficio Brevetti Giapponese

Superbike Yamaha 3 cilindri turbo: il motore

Il progetto è stato sviluppato partendo dal telaio della MT-10, con un motore da 847cc 3 cilindri. Si, ha la stessa cubatura della Hyper Naked MT-09, tuttavia è un motore molto diverso. Infatti, cambiano le misure, si parla di un motore sottoquadro, con corsa di 73 mm e alesaggio di 67,5 mm. Quindi si tratta di un motore con numero di giri relativamente basso ed incentrato sulla coppia. Quest’ultima ha raggiunto valore massimo di 176 Nm, disponibile per il 90% già a 3000 giri/min. Il picco di potenza è di 180 CV raggiunti a soli 8500 giri/min.

Sembrerebbe un controsenso. Si va alla ricerca di emissioni sempre meno gravose, ma le moto sono sempre più potenti, a quanto pare anche sovralimentate. La realtà è che i perseguitati e condannati motori a combustione interna, hanno raggiunto un livello di efficienza davvero notevole. Tutto questo grazie agli ingegneri, e non ai politici o alla “moda del momento”. Infatti, secondo i dati, pare che la Superbike Yamaha 3 cilindri turbo abbia ottenuto una riduzione del 30% di CO2, rispetto a dei motori ugualmente potenti ma aspirati. Non solo, anche le emissioni di NOx, sono addirittura 50% inferiori, rispetto alle attuali norme Euro 5.

Superbike Yamaha 3 cilindri turbo: caratteristiche tecniche

L’incredibile efficienza di questa moto non è data solo dal turbo. Il motore presenta anche l’iniezione diretta, la quale inietta carburante direttamente nelle camere di combustione piuttosto che nei corpi farfallati. Forse è per questo motivo che il motore ha un basso numero di giri relativo. Probabilmente facilita l’implementazione dell’iniezione diretta, compito tutt’altro che semplice da un punto di vista ingegneristico.
Come se non bastasse, la Superbike Yamaha 3 cilindri turbo ha anche un sistema di fasatura variabile delle valvole. Sia per quanto riguarda gli alberi a camme di aspirazione che di scarico. Tecnologia comune sulle auto moderne, ma che non ha ancora visto apprezzamenti sulle motociclette.

Schema iniezione diretta Ufficio Brevetti Giapponese

Altri dettagli tecnici

La Superbike Yamaha 3 cilindri turbo, tenta di ovviare ai tipici problemi che hanno caratterizzato le prime moto sovralimentate degli anni 80 e 90: ovvero il ritardo di risposta del turbo. A tal proposito, è stata scelta una posizione del turbo ed intercooler, tale da ottimizzare il flusso d’aria e ridurre il turbolag. Ma non basta. Yamaha ha sviluppato un sistema che utilizza una singola valvola a farfalla di grandi dimensioni che porta a un collettore di aspirazione a tre vie. Questa soluzione ha migliorato la risposta dell’acceleratore rispetto ad un classico sistema con singole valvole a farfalla per ciascun cilindro.

Radiatore intercooler e turbo Ufficio brevetti Giapponese

Una delle caratteristiche che salta subito all’occhio è l’insolita posizione del radiatore. Appare molto vicino alla ruota ed al suolo, oltre ad essere inclinato all’indietro. Questa scelta poteva sembrare essere dettata dalla necessità di montare il turbo e l’intercooler nel loro normale alloggiamento. Invece, come afferma Yamaha si tratta di una scelta tecnica, che ha lo scopo di “accentrare la massa”, oltre che accorciare l’interasse, nonostante le parti in più. Anche se, posizionando il radiatore in quella maniera, Yamaha ha effettivamente recuperato spazio per il turbo e l’intercooler.

Vista frontale radiatore Ufficio Brevetti Giapponese

Inoltre, un fondamentale vantaggio è che il flusso d’aria dal turbo al motore, deve passare attraverso l’intercooler. Se tale flusso, percorre il percorso più breve possibile, si ottiene una riduzione del turbolag. In secondo luogo, le tubazioni per il passaggio dell’aria sono molto più spesse dei tubi dell’acqua collegati al radiatore, quindi aumentando ulteriormente la lunghezza di questi tubi, sarebbe gravoso in termini di ingombro e di peso complessivo.

Superbike Yamaha 3 cilindri turbo: ricapitolando

Le caratteristiche principali che contraddistinguono la Superbike Yamaha 3 cilindri turbo sono:

Ma quando arriverà?

Nonostante la serie di brevetti rilasciati, non è detto che la Superbike Yamaha 3 cilindri turbo sia imminente. Considerando che, dai primi brevetti Ninja H2 all’uscita della stessa, sono passati 5 anni, potrebbe passare un periodo simile anche per Yamaha. Tuttavia, alcune voci, affermano che la Casa dei 3 diapason stia temporeggiando in attesa delle normative Euro 6 per poter lanciare il prodotto.