La McLaren Artura è la nuova supercar ibrida plug-in della casa di Woking. Si tratta del secondo modello McLaren che sposa la propulsione ibrida dopo la hypercar P1, prodotta tra il 2013 e il 2015. A differenza di quest’ultima, però, che fu prodotta in serie limitata (solo 375 esemplari), la Artura va ad affiancare modelli prodotti in serie come la 600LT, la 765LT, la 720S e la 720S Spider.
McLaren presenta la Artura come un modello totalmente inedito, che va a discostarsi dagli altri modelli presenti in gamma, mantenendo la filosofia della casa ma implementando al tempo stesso nuove tecnologie, su tutte la propulsione ibrida. Queste le parole del CEO Mike Flewitt:
“Ogni stilla dell’esperienza e della competenza di McLaren è stata riversata nell’Artura. La nostra nuovissima vettura ibrida ad alte prestazioni offre tutte le prestazioni, il coinvolgimento del guidatore e l’eccellenza dinamica per cui la McLaren è rinomata, con l’ulteriore vantaggio della capacità di guida dei veicoli elettrici. L’introduzione di Artura è un momento fondamentale – per McLaren, per i nostri clienti che apprezzeranno e si potranno dilettare con questa vettura a tutti i livelli emotivi e razionali, e per il mondo delle supercar “
Da un punto di vista estetico si potrebbe definire la Artura “la solita McLaren”. Lo stile è infatti quello delle altre supercar di Woking. Si tratta di una vettura tutto sommato compatta, con una lunghezza di 4.538 mm, una larghezza di 2.080 mm (specchietti inclusi), un’altezza di 1.193 mm e un passo di 2.640 mm.
Le linee sono molto fluide e pulite, frutto anche dell’accurato studio aerodinamico che è stato fatto a Woking. Dall’animazione (tratta da cars.mclaren.com) si può vedere ad esempio come il flusso viene canalizzato all’interno dei passaruota anteriori tramite le due prese d’aria anteriori nelle quali sono integrati i fari e, uscendo dalle branchie laterali, aderisce alla carrozzeria arrivando alle prese di raffreddamento per i componenti del powertrain. Il carico viene generato senza ricorrere ad appendici mobili, bastano infatti il generoso diffusore e lo spoiler posteriore integrato nel corpo vettura che da soli garantiscono 50 kg di carico.
La Artura è la prima McLaren dell’era moderna sulla quale è installato un motore con un frazionamento diverso dall’otto cilindri a V. Il nuovo inedito propulsore è un sei cilindri a V biturbo da 2.993 cc (nome in codice M630) in grado di erogare 585 CV (quasi 200 CV per litro) a 7500 rpm e 585 Nm di coppia. Montato in posizione centrale longitudinale, è significativamente più compatto del V8 che equipaggia le altre McLaren e soprattutto è più leggero, facendo segnare sulla bilancia un peso di 160 kg, con un risparmio di peso di 50 kg rispetto al V8. È inoltre dotato di filtro antiparticolato, indispensabile per rientrare nei limiti imposti dalle norme Euro 6.
I motoristi hanno optato per un angolo a V di 120°. Questa soluzione ha consentito loro di posizionare i turbocompressori all’interno della “V calda”, ottenendo così una riduzione degli ingombri del motore e un sensibile abbassamento del baricentro. Anche le prestazioni ne traggono beneficio, perché l’architettura con V a 120° consente di ridurre le perdite di pressione attraverso il sistema di scarico e consente di adottare un albero motore più rigido che permette un limite di 8.500 rpm.
L’unità elettrica a flusso assiale è situata all’interno della campana della trasmissione. Più piccolo e più efficiente nell’erogazione di potenza rispetto a un motore elettrico a flusso radiale convenzionale, è in grado di generare 95 CV e 225 Nm e può vantare una densità di potenza per chilo superiore del 33% rispetto al sistema utilizzato nella McLaren P1. Il sistema combinato termico più elettrico sviluppa una potenza di 680 CV e 720 Nm di coppia, tutto trasmesso alle sole ruote posteriori.
Il motore elettrico, che come ben sappiamo ha la caratteristica di erogare immediatamente la coppia massima, consente uno scatto 0-100 km/h in 3 secondi netti e può spingere la McLaren Artura fino a 130 km/h. I 200 km/h vengono invece raggiunti in soli 8,3 secondi. Infine, la velocità massima è di 330 km/h, autolimitata.
La trasmissione è tutta nuova ed è stata sviluppata appositamente per la Artura. È del tipo a doppia frizione e ha otto rapporti, contro i sette delle altre vetture presenti nella gamma McLaren. Rispetto a questi, il nuovo cambio a otto rapporti è più compatto e leggero; non è provvisto poi di retromarcia, perché il motore elettrico è in grado di invertire il moto.
Il motore elettrico è alimentato da un pacco batteria composto da cinque moduli agli ioni di litio. La capacità del sistema è di 7,4 kWh e permette di percorrere 30 km in sola modalità elettrica. Il raffreddamento della batteria avviene mediante binari di raffreddamento. Il gruppo, inoltre, include un’unità di distribuzione dell’alimentazione che trasferisce la potenza della batteria dalla parte posteriore del veicolo agli accessori nella parte anteriore, montata su una piastra strutturale in fibra di carbonio. Questo gruppo viene quindi imbullonato alla base posteriore della monoscocca, andando così a incrementare la rigidità, la distribuzione del peso e la protezione dagli urti.
Il guidatore può selezionare quattro modalità di gestione del powertrain ibrido di cui una, denominata E, consente per un massimo di 30 km di utilizzare la sola propulsione elettrica. Le altre tre modalità sono le classiche Comfort, Sport e Track. La prima ottimizza l’utilizzo della parte elettrica del powertrain e fino ai 40 km/h consente lo spostamento in modalità zero emissioni; le altre due sono invece chiaramente orientate alla prestazione pura, in particolare la modalità Track.
Per la McLaren Artura è stata pensata una nuova piattaforma, denominata McLaren Carbon Lightweight Architecture (MCLA). Si tratta di un’architettura dedicata appositamente ad applicazioni ibride ad alte prestazioni che include un vano batteria su misura e introduce un’architettura elettrica Ethernet basata sul dominio, insieme a un sistema di riscaldamento elettrico, ventilazione e condizionamento d’aria (eHVAC). Questa nuova piattaforma è costituita fondamentalmente da tre elementi: la monoscocca in fibra di carbonio, un telaio con strutture deformabili e telaio ausiliare in alluminio e un’architettura elettrica Ethernet basata sul dominio.
La vasca in fibra di carbonio è una tradizione per le McLaren stradali. È stata adottata su tutti i modelli sfornati dalla casa inglese, già a partire dalla MP4-12C del 2009 passando per la P1 fino a modelli come la 720S, la Elva, la 765LT. Questa monoscocca è stata riprogettata da zero e prevede l’utilizzo di quattro diverse tipologie di fibra di carbonio. Inoltre, ed è una cosa inedita, integra una cella di sicurezza per il pacco batteria. Il tutto per un peso di appena 82 kg. Rispetto alle monoscocche impiegate sulle altre McLaren, quest’ultima evoluzione si può dire che estende l’uso della fibra di carbonio, inglobando parti che precedentemente erano separate e realizzate con altri materiali, come l’acciaio. È il caso del bordo del parabrezza, ad esempio.
McLaren ci tiene a sottolineare la presenza, anche sulla nuova Artura, della servoassistenza idraulica al posto di quella elettrica che va ormai per la maggiore, ulteriormente riprogettato al fine di ridurne il peso. Fa il suo debutto invece il differenziale elettronico, integrato nella trasmissione a otto rapporti, in luogo di un classico differenziale meccanico, rispetto al quale è più piccolo e leggero, che ha il compito di gestire la ripartizione della coppia tra le due ruote posteriori.
Parliamo del reparto sospensioni. Le sospensioni posteriori sono del tutto nuove rispetto a quelle che troviamo sulle altre supercar di Woking. Sono stati infatti sfruttati i minori ingombri del V6 rispetto al V8 montato sulle altre Mclaren, in primis per ridurre (di 2,4 kg per parte) le masse non sospese, a vantaggio della precisione di guida e della tenuta di strada. Tra le parti inedite citiamo i bracci delle sospensioni: troviamo un braccio oscillante unico superiore e un doppio braccio inferiore. Le sospensioni anteriori sono concettualmente simili a quelle già presenti sulla 600LT, caratterizzate dai doppi bracci trasversali in alluminio.
La McLaren Artura calza pneumatici Pirelli PZero con tecnologia Pirelli CyberTyre di misura 235/35/R19 all’avantreno e 295/35/R20 al retrotreno. L’impianto frenante prevede quattro dischi carboceramici (da 390 mm all’anteriore e da 380 al posteriore) abbinati a pinze freno in alluminio forgiato.
L’abitacolo della McLaren Artura è omologato per due passeggeri, che possono beneficiare dei nuovi sedili Clubsport con guscio in fibra di carbonio. L’intero sedile ruota come un unico arco ellittico quando viene regolato, combinando supporto sotto la coscia, altezza del sedile e schienale in un unico movimento.
È tutto nuovo il sistema infotelematico (MIS II), che si basa su un software completamente rinnovato e su un hardware personalizzato per offrire un livello di reattività pari a quello di uno smartphone. Il sistema MIS II include le versioni aggiornate delle app McLaren come Track Telemetry e Variable Drift Control. Questo nuovo sistema ha anche permesso l’implementazione di una serie di Adas quali Intelligent Adaptive Cruise Control con Stop / Go, avviso di cambio di corsia, assistenza abbaglianti e riconoscimento della segnaletica stradale
Il prezzo della McLaren Artura in Italia è di 231.200 euro (prezzo base). La vettura si può già ordinare presso i rivenditori ufficiali e le prime consegne sono previste per il terzo trimestre del 2021. Gli allestimenti sono tre: Performance, TechLux e Vision.