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Alfa Romeo Twin Spark: la storia di uno dei motori più famosi al mondo

Di solito, soprattutto per gli appassionati di motori, quando si parla Alfa Romeo, la prima cosa che viene in mente èTwin Spark“. Era il 1987, il mese di febbraio, quando Alfa Romeo presentò la 75 2.0 litri Twin Spark. L’auto è stata mostrata al pubblico dopo poche settimane dalla fusione con Lancia sotto il controllo di Fiat, dando vita alla società Alfa Lancia Industriale. Ma perché è nato il sistema Twin Spark?

Bisogna tornare indietro nel tempo, e più precisamente verso la fine degli anni Settanta. A quei tempi il 4 cilindri in linea “Bialbero” con doppio albero a camme in testa era vecchio più di venti anni. Si cercava di realizzare motori efficienti e puliti, e al contempo il bialbero era piuttosto costoso da produrre. Quindi, gli ingegneri ed i tecnici proposero un motore completamente innovativo costituito da un nuovo blocco, un nuovo albero e, naturalmente, una nuovissima testata, il cui design si basava sull’esperienza maturata sui circuiti con la GTAm.

Tuttavia le finanze di Alfa Romeo non consentirono di svilupparlo. Per questo furono costretti a progettare una nuova testata da installare sul blocco motore già esistente. Le due valvole per cilindro della testata Twin Spark erano inclinate di 46° (contro gli 80° del vecchio motore). Ciò consentiva di migliorare l’efficienza termica.
L’adozione di due candele ai lati opposti della camera di combustione, al posto della consueta candela posta al centro, ha permesso di aumentare il diametro della valvola di aspirazione. Ma non è tutto: qualche miglioria arrivava anche dal punto di vista della combustione. Poiché veniva controllata meglio, si poteva avere un motore più “fluido” in fase di accelerazione. La ciliegina sulla torta, poi, fu il sistema a fasatura variabile sull’albero a camme sul lato aspirazione.

Il motore Alfa Romeo con sistema Twin Spark

L’evoluzione del Twin Spark di Alfa Romeo

Portare sul mercato l’Alfa 75 con il Twin Spark è stata una mossa geniale. La berlina italiana diventò uno dei punti di riferimento della categoria a livello europeo. Lo stesso motore con installazione trasversale fu applicato anche sull’ammiraglia 164. Nel 1992 arrivò la 155: il motore fu abbinato, questa volta, alla trazione anteriore. Furono necessari alcuni accorgimenti per far entrare il motore nel cofano più piccolo. In particolare fu modificato il plenum di aspirazione e relativi collettori.

Il motore passò da una cilindrata di 1962 centimetri cubi a 1995. Successivamente arrivò il 1.8 Twin Spark e, nel 1993 il 1.7 (anch’esso Twin Spark). Quest’ultima versione, però, non aveva il sistema di fasatura variabile. Nel 1995, poi, arrivò il non plus ultra: il 2.0 Twin Spark 16v montato sulla GTV e sulla Spider.

Schema che mostra la doppia candela del Twin Spark

Motore Twin Spark Alfa Romeo: mossa di marketing geniale

Il motivo per cui sono stati introdotti i motori con la doppia candela, fu principalmente per ragioni di marketing e imposto agli ingegneri: i vertici dell’azienda sapevano che il pubblico si aspettava qualcosa di unico sui motori Alfa Romeo. La popolarità fu tale, che la sigla Twin Spark era praticamente un riferimento ai modelli Alfa Romeo. Avere una targhetta sul posteriore dell’auto con scritto Twin Spark era sinonimo di una vettura di prestigio.

Tuttavia, inserire due candele in una testata con quattro valvole è stato impegnativo, dato il pochissimo spazio disponibile. Ciò ha portato alla peculiare soluzione di due candele di diverse dimensioni poste centralmente, l’una accanto all’altra. Le candele erano di altissima qualità, sviluppate espressamente da NGK per durare più di 100.000 km. Il Twin Spark arrivò anche sulla 145 Quadrifoglio Verde.

Nel 1997, con la scomparsa del boxer, anche la 145 e la 146 passarono ai nuovi motori Twin Spark. Per poco tempo fu introdotto anche un Twin Spark 1.4 litri. La sua vita, però, fu di soli 3 anni in quanto la realizzazione era piuttosto costosa.

Con il lancio della 156, i motori Twin Spark da 1,8 e 2,0 litri sono stati potenziati con un collettore di aspirazione a geometria variabile a controllo elettronico. Tuttavia, la grande novità dell’epoca fu il lancio dei rivoluzionari motori diesel common-rail. Questi avrebbero incrementato notevolmente le vendite della 156 e della 147 grazie alla loro combinazione di alte prestazioni e bassi consumi.

I motori Twin Spark sarebbero sopravvissuti fino al 2010 come opzioni entry-level per i modelli 147 e GT, anche se il loro tempo era già passato, poiché l’avvento dell’iniezione diretta di benzina ha reso la doppia accensione non solo ridondante ma fisicamente impossibile.