Top VehicleCuE: ripercorriamo il 2020 dell’industria automobilistica e del motorsport
Il 2020 si avvia alla conclusione: è stato un anno particolare, contrassegnato dalla pandemia da Covid-19, evento che ha influenzato anche l’industria automobilistica e il mondo del motorsport. In questo articolo ripercorriamo i principali avvenimenti che hanno contraddistinto il 2020 di questi due mondi. L’industria automobilistica ha visto come capita quasi ogni anno la presentazione di nuovi modelli di auto più o meno importanti e anche un’importante crescita delle vendite di vetture elettriche (un trend che aumenterà negli anni a seguire); il motorsport ha visto praticamente tutti i campionati stravolti, con nuovi calendari che hanno previsto gare perlopiù svoltesi in Europa e nel Medio Oriente e gare quasi sempre disputatesi a porte chiuse.
Il 2020 dell’industria automobilistica
Prima metà del 2020
Il 2020 dell’industria automobilistica è iniziato con l’arrivo sul mercato di una serie di auto votate alla sportività. Su tutte hanno spiccato tre modelli in particolare. Vediamo quali sono e perché secondo noi hanno quel quid rispetto alle concorrenti:
- Toyota GR Yaris: non si vedeva una piccola sportiva così estrema da tanti anni. Nata anche per volontà del presidente di Toyota Motor Corporation Akio Toyoda, pilota e grande appassionato di motorsport, la Toyota GR Yaris ha una meccanica di livello assolutamente elevato. Basti pensare che è stata pensata una piattaforma apposita per lei e che non ha quasi nulla a che spartire con le Yaris che siamo abituati a vedere per le nostre strade.
- Lamborghini Huracan RWD: ha segnato il ritorno di un modello Lamborghini a trazione posteriore a distanza di quattro anni. Con l’immancabile V10 aspirato che garantisce una spinta e una colonna sonora da urlo, è senz’altro una delle supercar più emozionanti sul mercato, anche se non la più veloce.
- Porsche Cayman e Boxster 718 GTS: motore flat six aspirato da 400 CV e cambio manuale, cosa si può chiedere di più?
Ma poi non è stato tutto rose e fiori: infatti già a fine gennaio iniziava ad aleggiare l’ombra del nuovo coronavirus sull’industria automobilistica, in primis quella cinese ma poi come in una reazione a catena sull’industria automobilistica mondiale, come vi abbiamo raccontato in questo articolo datato 26 gennaio:
Il primo semestre dell’anno è contraddistinto solitamente dalle novità presentate al Salone di Ginevra. La storica manifestazione elvetica è però saltata causa Covid-19 ed è stata la prima cancellazione in ben 90 anni di storia del Salone. Questo evento salterà, è già noto da qualche mese, anche nel 2021, per cui l’appuntamento è rinviato al 2022. Ciò nonostante, le case automobilistiche hanno presentato online le loro principali novità, che non sono state poche:
- Alfa Romeo Giulia GTA e GTAm
- Aston Martin V12 Speedster
- Nuova Audi A3 Sportback 2020
- Bugatti Chiron Pur Sport
- Nuova Fiat 500 elettrica
- Koenigsegg Gemera
- McLaren 765 LT
- Volkswagen Golf GTD 2020
- Volkswagen Golf GTE 2020
- Volkswagen Golf GTI 2020
Seconda metà del 2020
La seconda metà del 2020 non ha riservato grosse sorprese, se non per l’ulteriore impulso dato dal governo italiano alla mobilità elettrica, sia che si tratti di automobili che di altre forme di trasporto (vedi monopattini elettrici). Le case automobilistiche però hanno dato prova di concentrarsi fortemente sullo sviluppo di un’ampia gamma di veicoli elettrici. Con l’eccezione di Toyota, se vogliamo: la casa giapponese infatti, pioniera dell’ibrido, ha presentato il suo primo modello elettrico solo il giorno di Natale. Ed è una kei car destinata al mercato interno che per il momento non è in vendita al pubblico ma solo ad aziende di car sharing e governative.
A più riprese Toyota infatti si è dimostrata scettica sulle auto elettriche preferendo investire un ingente quantitativo di risorse sull’alternativa costituita dalle vetture a idrogeno. E non a caso ha già in gamma una vettura a idrogeno, la Mirai, in vendita in Giappone e arrivata alla seconda generazione.
Il 2020 del Motorsport
Come abbiamo anticipato in apertura, il mondo del motorsport ha sofferto in maniera particolare la pandemia da Covid-19. Basti pensare ai due più seguiti campionati del mondo, Formula 1 e MotoGP, che hanno visto dapprima la cancellazione di una serie di Gran Premi e un continuo rinvio dell’inizio della stagione. Alla fine la ripartenza c’è stata, nel mese di luglio, con dei calendari atipici contraddistinti da alcuni GP disputati due volte sullo stesso circuito, per la maggior parte in Europa e senza la presenza del pubblico.
Formula 1 2020
Parliamo più nello specifico di quella che è stata la stagione 2020 della Formula 1. Il Circus ha scoperto nuovi tracciati (Mugello e Portimao) e ne ha riscoperti altri (Imola), regalando uno spettacolo per certi versi inedito, regalando anche alcune sorprese: le vittorie di Pierre Gasly a Monza e Sergio Perez nel GP del Sakhir; i primi arrivi a podio di Lando Norris (nel GP d’Austria) ed Esteban Ocon (nel GP del Sakhir); il debutto di George Russell sulla Mercedes in sostituzione di Lewis Hamilton per il GP del Sakhir. C’è stato poi il terribile incidente occorso a Romain Grosjean nel GP del Bahrain, dal quale il pilota francese è uscito miracolosamente vivo, cavandosela con alcune ustioni alle mani e al piede destro.
Il campionato non è mai stato in discussione, ed è stato vinto per la quarta volta consecutiva da Lewis Hamilton, che ha raggiunto nell’albo d’oro di campionati vinti Michael Schumacher ( 7 titoli per entrambi) e lo ha addirittura superato nel record di pole position. Lo ha assistito una Mercedes W11 che è stata la vettura migliore sulla griglia per distacco, lasciando alle altre scuderie solo le briciole. Una monoposto affidabile e veloce che ha portato alcune innovazioni come il sistema DAS, già vietato però per il 2021, anno nel quale si correrà con le monoposto del 2020 aggiornate (le aree di intervento non sono molto ampie e sono legate a un sistema di gettoni simile a quello adottato nei primi anni di power unit ibride).
La più grossa delusione del 2020 è senza dubbio la Ferrari (e le motorizzate Ferrari, ovvero Alfa Romeo e Haas), che ha pagato innanzitutto una power unit che è regredita enormemente rispetto alla versione 2019 dopo l’accordo segreto con Fia stretto durante i test pre-stagionali di Barcellona, ma anche una SF1000 non proprio irresistibile. Per Sebastian Vettel il 2020 è stato l’ultimo trascorso a Maranello: per lui inizierà una nuova avventura in Aston Martin. Il suo sostituto è lo spagnolo Carlos Sainz. Il prossimo anno Ferrari potrà contare su un nuovo motore “Superfast” con un innovativo sistema Jet Ignition della Mahle.
Chi ci ha lasciati nel 2020
A gennaio 2020 si è svolta la Dakar. Il rally più famoso del mondo si è portato via purtroppo due piloti, Paulo Gonçalves (40 anni) e Edwin Straver; entrambi gareggiavano nella categoria riservata alle moto. Il giorno di Pasqua è spirato anche Sir Stirling Moss, leggenda dell’automobilismo, all’età di 90 anni. Moss detiene tutt’ora un record curioso: è a tutt’oggi il pilota ad aver vinto più Gran Premi senza riuscire a laurearsi Campione del Mondo.